1 Timoteo 2




1 Timoteo 2 – Istruzioni per l’Adorazione Pubblica

A. Preghiera pubblica.

1. (1) Prega per tutti gli uomini.

Ti esorto dunque prima di ogni cosa che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti per tutti gli uomini,

a. Prima di ogni cosa: Questa espressione non stabilisce una priorità cronologica ma di importanza. Ciò che segue è di primaria importanza nel cuore e nella mente di Paolo. Poiché il suo discorso è inserito nel contesto generale del culto pubblico dei cristiani, l’espressione dà il via ad una serie di istruzioni per quegli incontri.

i. White traduce così il pensiero: “In primo luogo, permettetemi di ricordarvi che le preghiere pubbliche della Chiesa devono essere fatte specificamente per tutti gli uomini, dall’Imperatore in giù”.

b. Suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti: Sono termini che descrivono le grandi categorie della nostra comunicazione con Dio. Sono i tipi di preghiera che dovrebbero essere offerti quando il popolo di Dio si riunisce.

i. Suppliche significa semplicemente chiedere qualcosa. La preghiera non dovrebbe mai essere costituita esclusivamente da richieste, ma tali richieste dovrebbero essere presentate con l’incrollabile fiducia che proviene dalla Parola di Dio.

ii. Preghiere è una parola dal significato generico, che comprende qualsiasi tipo di comunicazione con il Signore.

iii. Intercessioni indica le richieste che presentiamo per conto di altri. Mentre preghiamo, dovrebbe esserci un momento in cui i bisogni altrui trovano spazio nella nostra preghiera davanti al trono di Dio.

iv. Ringraziamenti è una parte essenziale del nostro cammino con Dio. Coloro che non hanno un atteggiamento di gratitudine di base nella propria vita mancano di una virtù cristiana fondamentale.

c. Tutti gli uomini: Questo ci rivela per chi dobbiamo pregare con queste diverse modalità di preghiera. L’idea è che tutti gli uomini hanno bisogno di preghiera. Non hai mai incontrato qualcuno per cui non puoi o non dovresti pregare.

i. La maggior parte dei cristiani trova facile pregare per la propria famiglia, gli amici e i propri cari, ma non dovrebbe limitarsi solo a questo. Dovremmo anche pregare per i nostri nemici e per coloro con cui siamo in conflitto. Dovremmo pregare per coloro che ci infastidiscono e per coloro che sembrano essere contro di noi. Ognuno di questi rientra nella categoria di tutti gli uomini.

ii. Pregare per tutti gli uomini significa anche pregare in maniera evangelistica. Dovremmo pregare per i nostri amici che hanno bisogno di conoscere Gesù, per i nostri colleghi e per tutti quelli con cui abbiamo contatti regolari.

iii. Pregare per tutti gli uomini significa anche pregare per il tuo pastore, pregare per la tua chiesa e pregare per tutti gli altri ministeri che conosci e ami.

d. Ringraziamenti per tutti gli uomini: Possiamo trovare sempre qualcosa per cui ringraziare Dio per quanto riguarda tutti gli uomini. Anche coloro che ci perseguitano e sono contro di noi hanno un ruolo nel piano generale di Dio.

2. (2) Prega per coloro che sono in autorità.

Per i re e per tutti quelli che sono in autorità, affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro.

a. Per i re e per tutti quelli che sono in autorità: I primi cristiani furono spesso accusati di minare lo Stato perché proclamavano un Signore superiore a Cesare. Tuttavia, allo stesso tempo facevano notare di sostenere lo Stato attraverso il proprio comportamento da buoni cittadini e le proprie preghiere per l’imperatore e non a lui.

i. Mentre nel versetto precedente Paolo ci esorta a rendere grazie per tutti gli uomini, qui applica lo stesso principio a tutti quelli che esercitano autorità su di noi. Dovremmo ringraziare per coloro che sono in autorità, perché Dio ha stabilito i governi nella società per mantenere l’ordine (Romani 13:1-7).

ii. Tertulliano, uno dei leader della chiesa primitiva, spiegò: “Preghiamo per tutti gli imperatori affinché Dio conceda loro una lunga vita, un governo sicuro, una famiglia prospera, delle truppe vigorose, un senato fedele, un popolo obbediente; che il mondo intero possa essere in pace; e che Dio conceda sia a Cesare che ad ogni uomo l’adempimento dei loro giusti desideri.” (Clarke)

b. Affinché possiamo condurre una vita tranquilla e quieta in ogni pietà e decoro: Dovremmo pregare per un governo e dei governanti che ci lascino semplicemente in pace e ci permettano di vivere come cristiani.

i. I cristiani non devono cercare favori speciali dal governo. Il nostro obiettivo è creare condizioni di parità, non vincolate dall’intervento dello stato.

ii. All’epoca in cui Paolo scrisse queste parole, il cristianesimo non era ancora considerato una religione illegale nell’Impero Romano ed era visto come una diramazione del giudaismo. Era perciò ancora più ragionevole credere che il governo romano potesse semplicemente consentire ai cristiani di vivere in pace la loro fede.

3. (3-4) Il fine della preghiera per tutti gli uomini: che siano salvati.

Questo infatti è buono ed accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.

a. Il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati: La preghiera per coloro che sono in autorità dovrebbe avere sempre uno scopo evangelico. Il nostro vero obiettivo è che questi vengano sotto l’autorità di Gesù e prendano decisioni che consentano al vangelo di avere via libera e di essere glorificato.

b. Il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati: A livello umano, possiamo dire con certezza che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati. Non c’è nessuno che, investito di tale autorità, non abbia bisogno della salvezza in Gesù.

i. Tuttavia, se considerato da una prospettiva divina, comprendiamo, in un certo senso, di non poter affermare che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati – altrimenti, o tutti gli uomini sarebbero salvati automaticamente, o Dio non avrebbe aggiunto nel vangelo la componente della risposta umana.

ii. Il desiderio di Dio che tutti gli esseri umani siano salvati è condizionato dal Suo desiderio di avere una risposta genuina da loro. Non soddisferà il proprio desiderio di salvare tutti gli uomini facendone dei robot che Lo adorano semplicemente perché sono stati programmati per farlo.

c. Il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati: Poiché questo è vero (da un punto di vista umano), il vangelo deve essere presentato a tutti senza riserve. Qualsiasi idea di limitare l’evangelizzazione solo agli eletti è assurda.

d. Che tutti gli uomini siano salvati e che vengano alla conoscenza della verità: La salvezza è chiaramente associata al raggiungimento della conoscenza della verità. Non si può essere salvati senza almeno una certa comprensione di chi è Gesù e di ciò che ha fatto per salvarci.

4. (5-7) Il modo in cui tutti gli uomini devono essere salvati.

Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti, di cui io sono stato costituito banditore e apostolo (dico la verità in Cristo e non mento), dottore dei gentili nella fede e nella verità.

a. Un solo Dio ed anche un solo Mediatore: Per mezzo di uno e un solo Mediatore: Cristo Gesù uomo. Non c’è altra via valida per arrivare a Dio se non attraverso Gesù.

i. Tale dichiarazione di Paolo fa semplicemente eco a quello che Gesù disse in Giovanni 14:6: Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

ii. È anche una questione di semplice logica. Se Gesù era almeno un uomo buono e onesto, allora sappiamo che diceva la verità quando affermava di essere l’unica via a Dio. Se invece non dichiarava la verità su un punto così importante, è difficile persino considerarlo un uomo buono o onesto, figurarsi un profeta da parte di Dio. Se si sbagliava, allora non era altro che un bugiardo o un pazzo.

iii. Nel mondo moderno la maggior parte delle persone pensa che qualsiasi strada porti a Dio, se seguita con sincerità o con buon cuore. La Bibbia è contraria a questo principio.

· Il fariseo e il pubblicano si avvicinarono a Dio sinceramente, ma uno fu accettato e l’altro no (Luca 18:9-14).

· Il giovane ricco si avvicinò sinceramente a Gesù, ma fu respinto perché non rinunciò a tutto per seguire Gesù (Luca 18:18-23).

· In Levitico 10:1-3 la storia di Nadab e Abihu – e il giudizio di Dio su di loro – afferma espressamente che non possiamo andare a Dio in qualsiasi modo vogliamo e che la sincerità non basta.

· Proverbi 14:12 è istruttivo: C’è una via che all’uomo sembra diritta, ma la sua fine sfocia in vie di morte.

iv. Molti pensano che Dio sia ingiusto o di mentalità ristretta a concedere una sola via di salvezza; si tratta però di un pensiero che deve essere capovolto. Dire che Dio è ingiusto a fare così, sarebbe come guardare a Gesù in fin di vita sulla croce – il Figlio di Dio senza macchia è venuto dal cielo, è vissuto umilmente ed è morto in terribile agonia, sia fisica che spirituale – e dire: “Grazie, Dio. Apprezzo il gesto, ma non basta. Dovrai fare un po’ di più, perché questo è solo un modo e, se sei giusto, ne provvederai tanti altri”.

b. Cristo Gesù uomo: Questo ci ricorda che Gesù è ancora umano, anche se in questo preciso istante è seduto sul trono in cielo. La sua umanità non fu solo una fase temporanea. Quando il Figlio Eterno, la Seconda Persona della Trinità, aggiunse l’umanità alla propria divinità, l’aggiunse per sempre, non solamente per 33 anni.

i. Gesù è ancora pienamente Dio e pienamente uomo, ma la sua umanità è stata glorificata e risuscitata. È il tipo di umanità che sperimenteremo in cielo.

c. Il quale ha dato sé stesso: Gesù ha dato sé stesso. Puoi dare il tuo tempo senza dare te stesso. Puoi dare i tuoi soldi senza dare te stesso. Puoi dare la tua opinione senza dare te stesso. Puoi persino dare la tua vita senza dare te stesso. Gesù vuole che diamo noi stessi, così come Lui ha dato sé stesso.

d. Il quale ha dato sé stesso come prezzo di riscatto: Gesù si è dato in ostaggio come pagamento per i nostri peccati. Ha messo sé stesso al posto nostro e ha ricevuto da Dio Padre il castigo e l’ira che noi meritavamo. Questo è il messaggio fondamentale del vangelo.

i. Prezzo di riscatto per tutti: Nell’opera di Gesù sulla croce c’è abbastanza per tutti. Nessuno sarà respinto perché Gesù ha esaurito l’amore o il perdono alla croce.

e. Di cui io sono stato costituito banditore e apostolo: Questo era il messaggio predicato da Paolo, il messaggio di salvezza solo attraverso Gesù e Lui crocifisso (come in 1 Corinzi 2:1-2).

f. Dottore dei gentili: Paolo iniziò il suo ministero con eguale enfasi sia per i giudei che per i gentili (Atti 13), ma, a causa del continuo rifiuto da parte dei giudei, Paolo cominciò a enfatizzare il suo ministero verso i gentili.

B. Uomini e donne nella chiesa.

1. (8) Il ruolo degli uomini nel guidare la preghiera quando la chiesa si riunisce.

Voglio dunque che gli uomini preghino in ogni luogo, alzando le mani pure, senza ira e dispute.

a. Che gli uomini preghino in ogni luogo: Il senso qui è “in ogni chiesa” piuttosto che “in ogni luogo”. L’attenzione di Paolo è su ciò che la chiesa fa quando si riunisce.

i. Il principio per cui dovremmo pregare costantemente e per cui la preghiera dovrebbe essere una parte normale della nostra vita ovunque andiamo è buono e valido; non è però ciò che Paolo intende qui.

ii. White su in ogni luogo: “Le indicazioni si applicano ad ogni Chiesa senza eccezioni; non si deve tener conto delle condizioni caratteristiche di una collocazione qualsiasi”.

b. Che gli uomini: È chiaro che Paolo dava per scontato che gli uomini erano alla guida delle riunioni della congregazione. Poiché l’alzare le mani era una postura di preghiera comune nelle culture antiche, questo testo fa riferimento agli uomini che guidano la preghiera pubblica – quegli uomini che rappresentano la congregazione davanti al trono di Dio.

i. White traduce così l’idea del testo: “I ministri della preghiera pubblica devono essere gli uomini della congregazione, non le donne”.

c. Alzando mani pure: Le mani che vengono alzate devono essere pure – mani appartate per Dio e non inclini al male.

d. Senza ira e dispute: Tali preghiere devono essere senza ira (fare delle preghiere “arrabbiate”) e senza dispute (pregare senza fede – dispute tradotto con dubitare nella versione New King James). Quando preghiamo arrabbiati o senza fede, possiamo fare più male che bene – specialmente quando la preghiera è pubblica.

i. “Non avendo sentimenti di vendetta contro nessuno; non covando uno spirito inclemente mentre implorano perdono per le offese recate.” (Clarke)

2. (9-10) Le donne dovrebbero enfatizzare la preparazione e la bellezza spirituali più della preparazione e della bellezza fisiche.

Similmente le donne si vestano in modo decoroso, con verecondia e modestia e non di trecce o d’oro, o di perle o di abiti costosi, ma di buone opere, come conviene a donne che fanno professione di pietà.

a. Similmente: Fa riferimento all’affermazione che gli uomini preghino ovunque di 1 Timoteo 2:8. Paolo riteneva che il principio di 1 Timoteo 2:8 dovesse applicarsi a diverse congregazioni, così come il principio di 1 Timoteo 2:9.

b. Le donne si vestano in modo decoroso: Questo è il modo in cui dovrebbero vestirsi le donne cristiane, specialmente alle loro riunioni di chiesa. Le parole verecondia (pudore) e modestia aiutano a spiegare meglio che cosa significa in modo decoroso.

i. La verecondia domanda: “È appropriato per l’occasione? È troppo elegante? O è inadeguato? Richiama un’attenzione inappropriata su di me?” La modestia domanda: “È modesto? È semplicemente troppo… o troppo poco?” La modestia cerca una via di mezzo.

ii. Le trecce, l’oro, le perle o gli abiti costosi menzionati da Paolo erano ornamenti che andavano contro i principi della verecondia e della modestia di quella cultura.

iii. Il modo in cui ti vesti riflette il tuo cuore. Se un uomo si veste in modo casual, rivelerà qualcosa del suo atteggiamento. Allo stesso modo, se una donna si veste in modo immodesto, dirà qualcosa sul suo cuore.

iv. “La donna è stata definita in maniera oltraggiosa: un animale amante del vestire. Per quanto ancora si faranno umiliare così?” (Clarke)

c. Ma di buone opere: L’ornamento più importante sono le buone opere. Se una donna si veste con verecondia e modestia, e con buone opere, è vestita in maniera perfetta. Le buone opere rendono una donna più bella di quanto facciano dei bei gioielli.

3. (11-12) Le donne devono mostrare sottomissione e cedere all’autorità degli uomini che Dio ha incaricato di guidare nella chiesa.

La donna impari in silenzio, con ogni sottomissione. Non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo, ma ordino che stia in silenzio.

a. La donna impari in silenzio: Questa traduzione infelice ha portato alcuni a credere che sia proibito alle donne persino parlare nelle riunioni della chiesa. Paolo usa la stessa parola tradotta silenzio in 1 Timoteo 2:2, dove viene tradotta con tranquilla. Il concetto è l’assenza di contesa invece che il silenzio totale.

i. In altri punti del Nuovo Testamento, negli stessi scritti di Paolo, si fa specificamente menzione di donne che pregano e parlano nella chiesa (1 Corinzi 11:5). Imparare in silenzio comunica l’idea di donne che ricevono l’insegnamento dagli uomini che Dio ha scelto per guidare nella chiesa, con sottomissione anziché contesa.

ii. La sottomissione è il principio; imparare in silenzio descrive l’applicazione di tale principio.

iii. Alcuni hanno individuato la ragione di tale dichiarazione nel fatto che, in queste antiche culture (così come in alcune culture odierne), uomini e donne sedevano in sezioni separate. Il pensiero è che le donne interrompevano il culto in chiesa facendo domande e commenti ad alta voce ai loro mariti durante lo svolgimento. Clarke esprime così questa idea: “Era lecito per gli uomini nelle assemblee pubbliche fare domande o, addirittura, interrompere l’oratore quando c’era qualcosa nel suo discorso che non capivano; tuttavia, questa libertà non era concessa alle donne”.

b. Con ogni sottomissione: La parola sottomissione nell’originale significa letteralmente “essere di grado inferiore” e ha a che fare con il rispetto dovuto a un ordine di autorità riconosciuto. Ovviamente, non significa che gli uomini siano più spirituali delle donne o che le donne siano inferiori agli uomini.

i. “Chiunque abbia prestato servizio nelle forze armate sa che il ‘grado’ ha a che fare con l’ordine e l’autorità, non con il valore o le capacità… Proprio come un esercito andrebbe in confusione se non ci fossero gradi di autorità, così la società si ritroverebbe nel caos senza sottomissione.” (Wiersbe)

c. Non permetto alla donna di insegnare, né di usare autorità sull’uomo: Ciò che Paolo vuole dire sembra chiaro. Le donne non devono avere un ruolo di autorità di insegnamento nella chiesa. Essere sotto l’autorità è il principio; non insegnare è l’applicazione.

i. Paolo sta dicendo che la chiesa non dovrebbe riconoscere alle donne autorità di tipo ecclesiastico per quanto riguarda questioni di dottrina e interpretazione delle Scritture.

ii. Non tutti i discorsi o gli insegnamenti di una donna sono necessariamente una violazione dell’ordine di autorità che Dio ha stabilito nella chiesa. Qualunque discorso o insegnamento fatto da una donna deve essere fatto in sottomissione agli uomini che Dio ha nominato per guidare la chiesa.

iii. 1 Corinzi 11:1-12 sottolinea lo stesso principio. Le donne devono sempre agire sotto autorità nella congregazione, dimostrato nella cultura corinzia mediante l’uso di un copricapo. Pertanto, una donna nella chiesa di Corinto poteva pregare o profetizzare solo se mostrava sottomissione alla leadership della chiesa, dimostrata mediante l’uso di un copricapo e agendo coerentemente con quel principio.

d. Non permetto: La forza delle parole di Paolo qui rende difficile ubbidire a questo comandamento nella società odierna. Sin dagli anni ‘70 la nostra cultura rifiuta l’idea che possano esserci ruoli diversi per uomini e donne in casa, nel mondo professionale o in chiesa. In questo testo (tra tanti altri), lo Spirito Santo dice chiaramente che c’è una differenza di ruoli.

i. Pertanto, la sfida culturale deve essere vista nel suo vero contesto – non solo come una lotta tra uomini e donne, ma come una lotta con la questione dell’autorità in generale. Dagli anni ‘60 in poi, c’è stato un enorme cambiamento nel modo in cui vediamo e accettiamo l’autorità.

· I cittadini non hanno lo stesso rispetto per l’autorità del governo.

· Gli studenti non hanno lo stesso rispetto per l’autorità degli insegnanti.

· Le donne non hanno lo stesso rispetto per l’autorità degli uomini.

· I bambini non hanno lo stesso rispetto per l’autorità genitoriale.

· I dipendenti non hanno lo stesso rispetto per l’autorità del loro datore di lavoro.

· Le persone non hanno lo stesso rispetto per l’autorità della polizia.

· I cristiani non hanno più lo stesso rispetto per l’autorità della chiesa.

ii. Non sono in molti a dire che questi cambiamenti sono stati positivi. In maniera generale, le persone oggigiorno non si sentono maggiormente al sicuro e mostrano minore fiducia nella cultura. La televisione e l’intrattenimento in genere vanno di male in peggio. In effetti, la nostra società è attualmente e si sta precipitando verso l’anarchia totale – la condizione in cui nessuna autorità è accettata e l’unica cosa che conta è la volontà dell’individuo.

iii. Non è esagerato descrivere la nostra condizione morale attuale come anarchia, considerato che nella nostra cultura non esiste alcuna autorità morale. Quando si tratta di moralità, tutto ciò che conta è ciò che la persona vuole fare. Da un punto di vista civile, in molti quartieri della nostra nazione vige l’anarchia totale e nelle zone delle nostre città infestate da bande criminali l’autorità del governo non è accettata. L’unica cosa che conta è ciò che ciascuno vuole fare.

iv. Dobbiamo considerare questo grande attacco contro l’autorità come una vera e propria strategia satanica intesa a distruggere la nostra società e milioni di vite con sé. Lo fa con due attacchi principali. Primo, la corruzione dell’autorità; secondo, il rifiuto dell’autorità.

v. Il principio di autorità e sottomissione all’autorità è così importante per Dio che fa parte della sua stessa natura. La Prima Persona della Santa Trinità è chiamata Padre; la Seconda Persona della Santa Trinità è chiamata Figlio. Intrinseco a quei titoli vi è un rapporto di autorità e sottomissione all’autorità. Il Padre esercita l’autorità sul Figlio e il Figlio si sottomette all’autorità del Padre – aspetti che si trovano nella natura stessa e nell’essenza di Dio. La nostra incapacità di esercitare l’autorità biblica e di sottometterci all’autorità biblica non è solo sbagliata e triste, ma è un peccato contro la natura stessa di Dio. 1 Samuele 15:23 espone proprio questo principio: Poiché la ribellione è come il peccato di divinazione.

e. Non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo: L’attenzione di Paolo qui è posta sull’adorazione pubblica della chiesa. Dio ha stabilito una chiara gerarchia di autorità sia nella casa che nella chiesa, nelle quali Dio ha determinato che gli uomini siano il “capo” – cioè che assumano un ruolo di autorità e di responsabilità.

i. La nostra cultura, dopo aver rifiutato l’idea di una differenza di ruoli tra uomini e donne, ora rifiuta l’idea di qualsiasi differenza tra i due sessi. Le tendenze trainanti nella nostra cultura puntano verso uomini che sono più simili alle donne e donne che sono più simili agli uomini. Stili, vestiti, profumi e tutto il resto promuovono questa mentalità.

ii. La Bibbia è talmente specifica che non comanda una sottomissione generale della donna all’uomo nella società, ma solo negli ambiti della casa e della chiesa. Dio, nella Sua parola, non ha ordinato che gli uomini abbiano l’autorità esclusiva nelle aree della politica, degli affari, dell’istruzione e così via.

iii. Inoltre, non significa che ogni donna nella chiesa sia sotto l’autorità di ogni uomo nella chiesa. Significa invece che coloro che guidano la chiesa – pastori e anziani – devono essere uomini; le donne (così come gli altri) devono rispettare la loro autorità.

iv. L’incapacità degli uomini di guidare nella propria casa e nella chiesa, e di guidare nel modo in cui Gesù avrebbe guidato, è stata una delle cause principali del rifiuto dell’autorità maschile – e ciò è inescusabile.

v. Alcuni ritengono che il riconoscimento e la sottomissione all’autorità siano un fardello insopportabile. Credono che significhi: “Devo ammettere di essere inferiore, che non sono niente, e devo riconoscere quest’altra persona superiore a me”. Al contrario, l’inferiorità e la superiorità non c’entrano nulla. Ricordiamoci della relazione tra Dio Padre e Dio Figlio: completamente uguali nell’essenza, ma con ruoli diversi quando si tratta di autorità.

vi. Alcuni potrebbero dire che la chiesa non può funzionare (o non può funzionare bene) a meno che non ci adeguiamo ai tempi e mettiamo le donne in posizioni di autorità spirituale e dottrinale nella chiesa. Dal punto di vista di ciò che funziona nella nostra cultura, potrebbero avere ragione. Tuttavia, dal punto di vista del compiacere Dio facendo ciò che Egli dice nella Sua parola, si sbagliano.

4. (13-14) Ragioni per il riconoscimento da parte di Dio dell’autorità maschile nella chiesa.

Infatti è stato formato per primo Adamo e poi Eva. E non fu Adamo ad essere sedotto, ma fu la donna che, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione.

a. Infatti è stato formato per primo Adamo: La prima ragione a supporto dell’autorità maschile nella chiesa è l’ordine della creazione. Adamo (l’uomo) fu creato per primo e gli fu data l’autorità originale sulla terra.

i. Il primo comandamento che Dio diede al genere umano si trova in Genesi 2:16-17: E l’Eterno DIO comandò l’uomo dicendo: «Mangia pure liberamente di ogni albero del giardino; ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai». Si tratta di un comandamento non rivolto alla donna. Nel momento in cui fu dato, Eva non era ancora stata tratta da Adamo.

ii. Pertanto, Adamo ricevette il proprio comandamento e la propria autorità da Dio, ed Eva ricevette il proprio comandamento e la propria autorità da Adamo.

b. La donna, che essendo stata sedotta: La seconda ragione è la differenza tra il peccato di Adamo ed Eva in relazione alla loro differenza di autorità.

i. Sia Adamo che Eva peccarono nel Giardino dell’Eden ed Eva fu chiaramente la prima. Ciononostante, la Bibbia non incolpa mai Eva per la caduta della razza umana, ma la imputa sempre a Adamo (per mezzo d’un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, Romani 5:12). La responsabilità di Adamo derivava dalla differenza di autorità, un’autorità che lui aveva ed Eva no; ne consegue che Adamo aveva anche una responsabilità che Eva non aveva. Egli fallì nella propria responsabilità in modo molto più significativo di Eva.

ii. Inoltre, non fu Adamo ad essere sedotto, ma fu Eva ad essere sedotta. Eva fu ingannata, ma Adamo peccò sapendo esattamente ciò che stava facendo quando si ribellò. Ciò significa che, sebbene il peccato di Adamo fosse peggiore, l’inclinazione di Eva ad essere ingannata più facilmente la rese più pericolosa in un ruolo di autorità. “La capacità di ragionamento di Eva fu subito sopraffatta da quell’insinuazione di gelosia che Dio avrebbe provato, plausibile per una natura influenzata dall’emozione piuttosto che dalla riflessione.” (White)

iii. In generale, si può osservare che le donne sembrano essere spiritualmente più sensibili degli uomini – ma può essere vero sia nel bene che nel male.

iv. Adamo… la donna: “San Paolo dice donna piuttosto che Eva, sottolineando il sesso piuttosto che l’individuo, perché desidera dare all’accaduto un’applicazione generale, soprattutto in vista di ciò che segue.” (White)

v. È importante notare come queste ragioni non dipendano dalla cultura. Coloro che dicono: “Paolo era un uomo sessista in una cultura sessista” e non tengono in considerazione queste parole semplicemente non stanno leggendo ciò che lo Spirito Santo dice qui nelle Sacre Scritture.

5. (15) Essere una donna cristiana alla luce della maledizione di Eva.

Tuttavia essa sarà salvata partorendo figli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia.

a. Tuttavia essa sarà salvata partorendo figli: Molti considerano questo uno dei passaggi più difficili di tutta la Bibbia. A prima vista, si potrebbe pensare che, se una donna continua nella fede, nell’amore e nella santità, con autocontrollo, Dio la benedirà con la sopravvivenza durante il parto – che non era una promessa da poco nel mondo antico.

i. Eppure, un’interpretazione del genere ci lascia con non poche domande difficili. È una promessa assoluta? Che dire di quelle donne devote che sono morte durante il parto? E le donne peccatrici che invece sono sopravvissute al parto? Non sembra trattarsi solo di una ricompensa per le buone opere e non secondo la grazia e la misericordia di Dio?

b. Salvata partorendo figli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia: Alcuni affrontano questo passaggio affermando che salvate si riferisce all’ottenimento della vita eterna. A dire il vero, questa interpretazione risulta ancora più complicata. Le donne ricevono la salvezza eterna dando alla luce bambini – ma solo se perseverano nelle virtù cristiane? E le donne che non possono avere figli? Viene loro negata la salvezza?

c. Sarà salvata partorendo figli: Altri asseriscono che Paolo “intende dire soprattutto che la procreazione, non l’insegnamento pubblico, è la funzione caratteristica della donna, in cui vi sono una gloria e una dignità tutte sue” (Robinson). In questo approccio l’idea è che si dovrebbe lasciare agli uomini l’insegnamento nella chiesa e alle donne l’avere i bambini.

d. Sarà salvata partorendo figli: Un modo migliore per trattare questo passaggio si basa sulla grammatica della lingua greca nell’originale, in cui si legge che ella sarà salvata durante il parto. Questo ha senso: “Anche se le donne sono state sedotte e sono cadute in trasgressione a partire da Eva, esse possono essere salvate dal Messia, venuto al mondo attraverso una donna”.

i. Probabilmente, l’idea qui è che, anche se la “razza femminile” ha fatto qualcosa di male nel giardino, essendo stata sedotta e cadendo nella trasgressione, ha anche fatto qualcosa di molto più grande, essendo stata usata da Dio per portare il Messia e Salvatore nel mondo.

ii. Il riassunto è questo: non incolpare le donne per la caduta della razza umana; la Bibbia non lo fa. Ringraziate invece le donne per averci portato il Messia.

e. Nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia: Soprattutto, dovremmo notare questi aspetti positivi. Sono tutte qualità che Dio vuole che siano visibili nelle donne e che le donne hanno trasmesso efficacemente nei loro figli attraverso le generazioni.

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