Atti 3




Atti 3 – Guarigione di un Paralitico

A. Guarigione di un paralitico presso la porta detta “Bella”.

1. (1-3) La richiesta del mendicante paralizzato.

Or Pietro e Giovanni salivano insieme al tempio verso l’ora nona, l’ora della preghiera.E vi era un uomo zoppo fin dalla nascita, che veniva ogni giorno portato e deposto presso la porta del tempio, detta Bella, per chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, avendo visto Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, chiese loro l’elemosina.

a. Or Pietro e Giovanni salivano insieme: Pietro e Giovanni furono entrambi incaricati da Gesù e riconosciuti dai primi cristiani come apostoli, degli ambasciatori speciali di Gesù. In Atti 2:43 abbiamo visto che molti segni e miracoli si facevano per mano degli apostoli. Atti 3 ci parla di un esempio specifico, uno di quei molti.

i. Possiamo pensare almeno a tre ragioni per cui Luca ritenne importante raccontare la storia di questo miracolo. Innanzitutto, per fornire un esempio di ciò che aveva scritto in Atti 2:43. Poi, per parlarci di un’altra predicazione di Pietro. Infine, per mostrare il motivo per cui i primi cristiani erano perseguitati, perché è a questo che porta questa bellissima storia.

b. L’ora della preghiera: A quanto pare, Pietro e Giovanni non vedevano nessun problema nel portare avanti l’usanza ebraica di pregare in determinate ore del giorno.

i. Morgan fa notare che Pietro e Giovanni non si erano diretti al tempio all’ora del sacrificio, ma all’ora della preghiera, che seguiva il sacrificio pomeridiano. Avevano compreso che il sistema dei sacrifici si era compiuto nel sacrificio perfetto di Gesù offerto sulla croce.

ii. Calvino intravede un proposito missionario da parte di Pietro e Giovanni: “Inoltre, se qualcuno chiede se gli apostoli salissero al tempio per pregare secondo il rito della legge, non credo fosse quello il motivo; piuttosto, perché avrebbero avuto migliori opportunità di diffondere il vangelo”.

iii. L’ora nona: “È possibile che per loro quel momento della giornata avesse un significato particolare, perché era l’ora in cui Gesù dalla croce aveva gridato: ‘È compiuto!’ (Giovanni 19:30).” (Hughes)

c. La porta del tempio, detta Bella: Lo storico ebreo Flavio Giuseppe descrisse questa porta, situata sul monte del tempio, fatta di pregiato ottone corinzio, alta ventitré metri e con enormi porte doppie, così bella che “superava di gran lunga quelle che erano ricoperte soltanto di argento e oro”. (Citato da Stott)

d. Un uomo zoppo fin dalla nascita, che veniva ogni giorno portato… per chiedere l’elemosina: Il paralitico non voleva altro che essere supportato nella condizione in cui si trovava. Dio, invece, aveva in mente per lui qualcosa di meglio; Gesù voleva cambiare totalmente la sua condizione.

i. Ovviamente, il paralitico non pensava di avere altra scelta, se non quella di ricevere aiuto nella sua condizione, e certamente era meglio per lui essere sostenuto che morire di fame.

ii. Oltretutto, l’uomo aveva buone ragioni di credere che mendicare alla porta Bella potesse fornirgli il sostentamento necessario. Nel giudaismo c’era (e c’è tuttora) una forte tradizione legata all’elemosina (dare ai poveri, in particolare ai mendicanti) come atto di giustizia.

2. (4-6) Le parole rivolte da Pietro al paralitico.

Allora Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guarda noi». Ed egli li guardava attentamente, sperando di ricevere qualche cosa da loro. Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!».

a. Fissando gli occhi su di lui: L’uomo doveva essersi sentito felice e incoraggiato vedendo l’attenzione con cui Pietro e Giovanni lo guardavano. La maggior parte delle persone che vogliono ignorare i mendicanti sta attenta a non incrociare il loro sguardo. Vista l’attenzione con cui guardavano il paralitico, questi pensava probabilmente di ricevere un bel regalo.

b. Egli li guardava attentamente, sperando di ricevere qualche cosa da loro: Il paralitico a sua volta incrociò lo sguardo di Pietro e Giovanni; forse stese anche la mano o una coppetta per ricevere la loro generosità.

i. Lo zoppo si aspettava giustamente di ricevere qualche cosa da loro, ma ottenne di più della donazione in denaro di cui si sarebbe accontentato!

ii. Molti devono ancora maturare l’aspettativa di ricevere qualcosa da Dio. Questa è fede, chiara e semplice, anche se l’uomo si aspettava di meno di quello che Gesù voleva dargli.

iii. Meglio ancora, dovremmo aspettarci le cose giuste da Dio. Spesso siamo troppo pronti ad accontentarci di molto meno di quello che Dio vuole donarci, lasciando che le nostre basse aspettative ci derubino.

c. Io non ho né argento né oro: Pur non avendo denaro con sé, Pietro aveva comunque da parte di Gesù l’autorità di guarire i malati (quello che ho te lo do). Sapeva cosa voleva dire farsi usare da Dio per guarire gli altri, perché era stato addestrato da Gesù (Luca 9:1-6).

i. Alcuni considerano le parole “Io non ho né argento né oro” la cosa peggiore che si possa dire, come se, pronunciandole, dessero la sensazione di una chiesa in rovina. È molto peggio però se la chiesa non ha la potenza spirituale di dire: “Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina”.

ii. Una storia, probabilmente vera, racconta di un umile monaco che passeggiava con un cardinale cattolico nel Medioevo, in un periodo in cui la Chiesa Cattolica aveva raggiunto l’apice del potere, del prestigio e della ricchezza. Il cardinale fece notare l’ambiente sfarzoso che li circondava e disse al monaco: “Finalmente non dobbiamo più dire: Io non ho né argento né oro. Il monaco rispose: “Ma nemmeno potete più dire: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina”.

iii. Quando lo zoppo vide che da Pietro e Giovanni non avrebbe ricevuto denaro, lo si poteva quasi sentire lamentare: “Non vi interessa niente di me. Non volete aiutarmi. Guardate in che condizioni sono”. Invece, Pietro e Giovanni non volevano limitarsi soltanto a supportare l’uomo nella sua condizione, ma volevano trasformare la sua vita mediante la potenza di Gesù Cristo risorto.

iv. “In questo mondo il compito della Chiesa non è quello di rendere più sopportabile la condizione attuale; il suo compito è quello di rilasciare su questa terra l’opera di redenzione di Dio in Cristo.” (LaSor)

d. Quello che ho te lo do: Pietro conferì all’uomo zoppo potenza nel nome di Gesù, ma non avrebbe potuto donarla se prima non l’avesse avuta nella sua vita. Molti vogliono essere in grado di dire: “Alzati e cammina” senza aver ricevuto loro stessi la potenza di Gesù che trasforma la loro vita.

i. Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno: “Gesù era di Nazaret, quindi un nazareno, un titolo che era stato usato per insultare Cristo durante la Sua vita terrena. Ora però Pietro lo ostentava come un vessillo.” (Hughes)

3. (7-10) Guarigione del paralitico.

E, presolo per la mano destra, lo sollevò; e in quell’istante i suoi piedi e le caviglie si rafforzarono. E con un balzo si rizzò in piedi e si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio. E tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio, e lo riconobbero per quel tale che sedeva alla porta Bella del tempio a chiedere l’elemosina; e furono ripieni di sbigottimento e di stupore per ciò che gli era accaduto.

a. E, presolo per la mano destra, lo sollevò: Una cosa era dire: “Alzati e cammina”, ma era tutt’altra cosa avere il coraggio di prendere l’uomo per mano e aiutarlo ad alzarsi in piedi. In quel momento Pietro ricevette il dono di fede descritto in 1 Corinzi 12:9, l’abilità soprannaturale di confidare in Dio in una situazione particolare.

i. Pietro non fece questo per capriccio o a scopo promozionale, ma perché fu spinto in modo specifico dallo Spirito Santo. Dio gli diede la capacità soprannaturale di fidarsi di Lui per qualcosa di assolutamente straordinario.

b. In quell’istante i suoi piedi e le caviglie si rafforzarono: Lo zoppo ricevette la forza solo quando Pietro disse: “Alzati e cammina” e non prima che questi, presolo per la mano destra, lo sollevò.

i. “Forse soltanto coloro che sono coinvolti nel campo medico possono apprezzare appieno il significato di quelle parole; si tratta delle parole specifiche e tecniche di un medico. Il termine tradotto con piedi viene usato solo da Luca e non compare da nessun’altra parte. Indica che l’autore sapeva distinguere tra le varie parti del tallone umano. Anche il termine caviglie è di natura medica e si trova soltanto qui. L’espressione ‘con un balzo’ descrive l’improvviso inserimento di qualcosa che era fuori posto, l’articolazione di una giuntura. Si tratta, pertanto, dell’accurata descrizione medica di ciò che era accaduto a quell’uomo.” (Morgan)

c. Entrò… nel tempio, camminando, saltando e lodando Dio: Subito dopo la sua guarigione, l’uomo, non più zoppo, fece tre cose buone: in primo luogo, rimase insieme agli apostoli (entrò con loro nel tempio); poi, iniziò immediatamente a usare ciò che Dio gli aveva dato (camminando, saltando); infine, cominciò a lodare e ad adorare Dio (lodando Dio).

d. E lo riconobbero per quel tale che sedeva… a chiedere l’elemosina: L’uomo aveva più di 40 anni (Atti 4:22), era nato zoppo ed era sicuramente una vista familiare presso la porta del tempio (Atti 3:10). Per questo motivo, Gesù doveva essergli passato davanti tante volte, però senza guarirlo.

i. Possiamo affermare che una delle ragioni per cui Gesù non l’aveva mai guarito è che i tempi di Dio sono tanto importanti quanto la Sua volontà, e il fatto stesso di aver guarito l’uomo dal cielo mediante i Suoi apostoli diede ancor più gloria a Dio.

B. Pietro predica alla folla riunita.

1. (11-12) Introduzione: perché pensate che siamo stati noi a fare qualcosa di grandioso?

Ora, mentre quello zoppo che era stato guarito si teneva stretto a Pietro e a Giovanni, tutto il popolo attònito accorse verso loro al portico, detto di Salomone. E Pietro, vedendo ciò, parlò al popolo dicendo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliate di questo? O perché fissate su di noi gli occhi come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare costui?».

a. Si teneva stretto a Pietro e a Giovanni: Non per sorreggersi, dato che era in grado di camminare. Forse si teneva stretto a loro in segno di gratitudine o forse per un senso di paura mista a sorpresa, perché intorno a loro si era accalcata velocemente una folla, formata dal popolo attònito che accorse verso loro.

b. Pietro, vedendo ciò, parlò al popolo: Pietro, con saggezza, approfittò della folla gremita, anche se sapeva che il recente evento miracoloso non aveva condotto nessuno a Gesù, ma aveva suscitato soltanto il loro interesse. Pur essendo attònite, le persone accorse non erano ancora salvate.

i. Avrebbe potuto essere il momento perfetto per cominciare un culto di testimonianza, visto che l’uomo guarito aveva sicuramente un’esperienza importante da condividere. Ciononostante, Pietro sapeva che la folla, più che dell’esperienza dell’uomo guarito, aveva bisogno di ascoltare il vangelo di Gesù Cristo, di essere chiamata al ravvedimento e di credere. E poiché l’uomo guarito non conosceva ancora abbastanza per comunicare tutto questo, fu Pietro a prendere la parola.

ii. Pietro sapeva bene che la fede che salva non si ottiene vedendo o sentendo parlare di miracoli, ma viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio (Romani 10:17).

c. Perché fissate su di noi gli occhi come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare costui? Pietro negò che la guarigione fosse merito della sua potenza o pietà.

i. Molti evangelisti e predicatori di oggi, che non direbbero mai di guarire per la propria potenza, danno ancora l’impressione che la guarigione avvenga grazie alla loro spiritualità, alla loro vicinanza a Dio o alla loro pietà. Pietro sapeva che era tutto merito di Gesù e che nulla proveniva da lui.

d. Perché vi meravigliate di questo? Quello che Pietro diceva era semplice: Gesù aveva guarito ogni sorta di persone mentre era su questa terra; quindi, perché dovrebbe sembrare strano che Egli continui a guarire dal cielo?

2. (13-15) Pietro predica Gesù.

«Il Dio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo Figlio Gesù che voi consegnaste nelle mani di Pilato e rinnegaste davanti a lui, nonostante egli avesse deciso di liberarlo. Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto, e chiedeste che vi fosse dato un assassino, e uccideste l’autore della vita, che Dio ha risuscitato dai morti e del quale noi siamo testimoni!».

a. Dio di Abrahamo, di Isacco e di Giacobbe: Cominciando con questo riferimento a Dio, Pietro precisò loro che stava parlando del Dio d’Israele, il Dio rappresentato nelle Scritture ebraiche.

b. Il suo Figlio Gesù: (Il suo servo Gesù, Nuova Riveduta) La grandezza del sermone di Pietro stava nel fatto che era focalizzato interamente su Gesù e non su Pietro o su quello che lui aveva fatto; riguardava soltanto Gesù.

i. La prima cosa che Pietro disse di Gesù in questo sermone richiamò l’attenzione sull’idea che Gesù fosse il perfetto servo del Signore, di cui si parla nelle Scritture ebraiche (come in Isaia 42, 52:13-53:12). “Il concetto di ‘servo del Signore’ era ben noto in Israele grazie a Isaia 53 e altri passi.” (Boice)

c. Che voi consegnaste… e rinnegaste: Con coraggio, Pietro non esitò ad addossare la colpa della morte di Gesù ai veri responsabili. Nonostante Pilato, il governatore romano, avesse deciso di liberarlo, la folla ebraica insisteva che Gesù venisse crocifisso (Giovanni 18:29-19:16).

i. Ciò non vuol dire che gli unici responsabili della morte di Gesù fossero i Giudei. I Romani (cioè i Gentili) erano altrettanto colpevoli. I Romani non avrebbero crocifisso Gesù senza la pressione esercitata dai capi dei Giudei, né i Giudei avrebbero potuto crocifiggere Gesù se i Romani non avessero acconsentito. Dio si assicurò che la colpa della morte di Gesù ricadesse sia sui Giudei che sui Gentili. In effetti, non fu a causa di un intrigo politico o di circostanze particolari che Gesù fu messo in croce; fu a causa del nostro peccato. Se vuoi sapere chi fu a mettere Gesù sulla croce, guarda pure me – o guarda allo specchio.

ii. Pietro non ebbe paura di affrontare il loro peccato, mostrando una franchezza sorprendente. “Un commentatore afferma che il miracolo del discorso di Pietro è di gran lunga più meraviglioso di quello avvenuto per la guarigione dell’uomo che giaceva alla porta Bella.” (Morgan)

iii. Eppure, si noti il contrasto. Per Dio, Gesù è il servo esaltato, promesso da secoli nelle Scritture ebraiche. Per gli uomini, Gesù era degno solo di essere torturato e crocifisso.

d. Il Santo: In questo modo, Pietro esaltò Gesù come Dio. L’espressione il Santo compare nell’Antico Testamento più di 40 volte come titolo alto e glorioso per Yahweh, il Dio dell’alleanza di Israele.

e. Chiedeste che vi fosse dato un assassino: Una delle ironie della crocifissione di Gesù è che, mentre la folla rifiutava Gesù, abbracciava un criminale e un assassino di nome Barabba (Luca 23:13-25, Giovanni 18:39-40). Pietro affrontò coraggiosamente proprio quella folla.

i. In questa occasione Pietro, parlando del peccato, ricorre diverse volte alla parola voi, mentre nel sermone di Pentecoste la usa, da quello che si evince dal testo, una sola volta.

· Voi consegnaste nelle mani di Pilato e rinnegaste.

· Voi rinnegaste il Santo, il Giusto.

· [Voi] chiedeste che vi fosse dato un assassino.

· [Voi] uccideste l’autore della vita.

f. Uccideste l’autore della vita: Ovviamente, l’autore della vita non sarebbe potuto rimanere nella tomba e gli apostoli erano testimoni concordi della Sua resurrezione.

3. (16) Come è avvenuta la guarigione dell’uomo.

«E per la fede nel nome di Gesù, quest’uomo che voi vedete e conoscete è stato fortificato dal suo nome; e la fede, che si ha per mezzo suo, gli ha dato la completa guarigione delle membra, in presenza di tutti voi».

a. E per la fede nel nome di Gesù, quest’uomo… è stato fortificato dal suo nome: Pietro spiegò alla folla che l’uomo era stato guarito nel nome di Gesù, sebbene ciò andasse al di là della semplice pronuncia di una formula. Significa piuttosto che Pietro aveva agito consapevolmente nell’autorità e nella potenza di Gesù e non nell’autorità e nella potenza di Pietro. Pietro non volle neanche prendersi il merito della fede esercitata per la guarigione (e la fede, che si ha per mezzo suo, gli ha dato la completa guarigione delle membra).

i. Secondo il pensiero semitico, il nome non serve soltanto a identificare o distinguere una persona, ma anche a esprimere la natura stessa del suo essere. Per questa ragione, la potenza di una persona è presente e disponibile nel nome di quella persona.” (Longenecker)

b. Per la fede nel nome di Gesù: Quando il popolo di Dio realmente fa il bene in questo mondo, lo fa per la fede nel nome di Gesù, anche se la tentazione è sempre quella di fare le cose riponendo la propria fiducia in qualcosa o in qualcun altro.

· Fiducia nelle buone intenzioni.

· Fiducia nei talenti e nei doni.

· Fiducia nelle risorse materiali.

· Fiducia nella reputazione e nel successo già avuto.

· Fiducia nel lavoro duro o ben organizzato.

i. Invece, dobbiamo sempre confidare e fare il bene per la fede nel nome di Gesù.

4. (17-18) Motivazione delle sofferenze di Gesù.

«Ma ora, fratelli, io so che lo avete fatto per ignoranza, come hanno fatto pure i vostri capi. Ma Dio ha così adempiuto le cose che egli aveva predetto per bocca di tutti i suoi profeti, e cioè, che il suo Cristo avrebbe sofferto».

a. Ma ora, fratelli: Pur avendo parlato loro francamente riguardo al loro peccato, Pietro non li odiava. Non disse: “Ma ora, schifosi e disgustosi disgraziati”, ma continuò a rivolgersi a loro come fratelli. Si noti che per due volte Pietro li aveva accusati di aver rinnegato Gesù (3:13, 14), cosa che anche lo stesso Pietro aveva fatto.

b. Io so che lo avete fatto per ignoranza: Pietro riconobbe che avevano chiesto l’esecuzione di Gesù ignorando il piano eterno di Dio. Sebbene questo non li rendesse innocenti, definiva chiaramente la natura della loro colpa. Se pecchiamo nell’ignoranza, è pur sempre peccato, anche se è diverso dal peccato commesso con piena consapevolezza.

c. Dio ha così adempiuto: Nonostante tutto il male che fecero a Gesù, ciò non cambiò né fece deragliare il piano di Dio, perché Dio può prendere il male più orrendo e usarlo per il bene. È per questo che Giuseppe poté dire ai suoi fratelli: “Voi avete macchinato del male contro di me; ma DIO ha voluto farlo servire al bene” (Genesi 50:20). Lo stesso principio era all’opera nella crocifissione di Gesù e opera oggi nelle nostre vite (Romani 8:28).

5. (19-21) Pietro chiama la folla al ravvedimento.

«Ravvedetevi dunque e convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore, ed egli mandi Gesù Cristo che è stato predicato prima a voi, che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti fin dal principio del mondo».

a. Ravvedetevi dunque: Come nel suo primo sermone (Atti 2:38), Pietro invitò la folla a ravvedersi, dicendole di cambiare direzione nel modo di pensare e di agire.

i. Pietro si era espresso con franchezza circa il loro peccato, ma non voleva semplicemente farli sentire in colpa. Non era questo il suo scopo. Il suo obiettivo era quello di incoraggiarli al ravvedimento e alla fede.

ii. Il ravvedimento non descrive un sentimento di dispiacere, bensì un’inversione di marcia. Qui, come nel capitolo due, Pietro fece di ravvedetevi una parola di speranza. Mise la folla di fronte al proprio sbaglio, ma mostrando anche che c’era la possibilità di rimediare e di riconciliarsi con Dio.

b. E convertitevi: Pietro era consapevole della necessità della conversione, dell’opera di Dio di portare nuova vita in noi. Essere cristiani non significa “voltare pagina”, significa essere una nuova creatura in Cristo Gesù (2 Corinzi 5:17).

i. Boice afferma che una traduzione migliore di convertitevi è “rivolgetevi a Dio” o, meglio ancora, “fuggite verso Dio”. Dice che l’espressione richiama l’immagine delle città-rifugio dell’Antico Testamento, ritenendo che Pietro abbia invitato la folla a fuggire presso Gesù come luogo dove trovare rifugio.

c. Affinché i vostri peccati siano cancellati: Pietro presentò alla folla i benefici del ravvedimento, di cui questo era il primo. Colui che si ravvede e si converte riceve il perdono dei peccati, dei quali viene cancellato ogni ricordo.

i. Cancellati: L’idea è di inchiostro che viene cancellato da un documento. L’inchiostro del mondo antico non conteneva parti acide e, non permeando perciò nella carta, si poteva quasi sempre rimuovere con un panno umido. Pietro disse che Dio avrebbe cancellato allo stesso modo ogni traccia del nostro peccato.

d. Perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore: Questo era il secondo beneficio prodotto dal ravvedimento e dal tornare a Dio. Con “tempi di refrigerio” Pietro alludeva al tempo in cui Gesù tornerà e governerà sulla terra con giustizia. Egli si spinse fino a dire: “Affinché… egli mandi Gesù Cristo”, lasciando così intendere che, se il popolo ebraico nel suo insieme si fosse ravveduto, Dio Padre avrebbe fatto ritornare Gesù in gloria.

i. Pietro affermò chiaramente che Gesù rimarrà nel cielo fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose e, dato che il ravvedimento d’Israele fa parte di tutte le cose, sembra che lo stesso ritorno di Gesù avverrà non prima che Israele si sia ravveduto.

ii. In sostanza, Pietro presentò a Israele l’opportunità di affrettare il ritorno di Gesù accogliendolo a livello nazionale, cosa che dovrà accadere prima Gesù torni (come in Matteo 23:37-39 e Romani 11:25-27).

iii. A questo punto, qualcuno potrebbe sollevare la domanda: se i Giudei dell’epoca avessero ricevuto il vangelo collettivamente, Gesù sarebbe allora tornato in quel momento? Ipoteticamente sì, ma a che serve speculare su qualcosa che non è accaduto?

iv. In modo minore (anche se pur sempre glorioso), anche oggi Dio manda tempi di refrigerio al Suo popolo. Dovremmo pregare per tempi così e credere che Dio manderà delle stagioni di risveglio e di refrigerio.

6. (22-26) Pietro avverte del pericolo derivante dal respingere Gesù.

«Mosè stesso infatti disse ai padri: “Il Signore Dio vostro susciterà per voi un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli; ascoltatelo in tutte le cose che egli vi dirà. E avverrà che chiunque non ascolterà quel profeta, sarà distrutto tra il popolo”. E parimenti tutti i profeti, tutti quelli che hanno parlato da Samuele in poi; hanno in realtà annunziato questi giorni. Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio stabilì con i nostri padri, dicendo ad Abrahamo: “E nella tua progenie tutte le nazioni della terra saranno benedette”. A voi per primi Dio, dopo aver risuscitato il suo Figlio Gesù, lo ha mandato per benedirvi, allontanando ciascuno di voi dalle sue iniquità».

a. Mosè stesso infatti disse ai padri: I Giudei del tempo erano a conoscenza della profezia di Mosè (riportata in Deuteronomio 18:15 e 18:18-19), ma c’era chi pensava che il profeta sarebbe stato qualcun altro e non il Messia. Pietro invece disse chiaramente che si trattava della stessa persona.

b. Chiunque non ascolterà quel profeta, sarà distrutto: La distruzione promessa nella profezia sarebbe diventata l’eredità dei Giudei di quella generazione, molti dei quali (non tutti ovviamente) respinsero Gesù due volte.

i. La terza benedizione risultante dal ravvedimento e dal tornare a Dio è questa: essere risparmiati dal giudizio promesso.

c. E del patto che Dio stabilì con i nostri padri, dicendo ad Abrahamo: Nella promessa fatta ad Abrahamo (tutte le nazioni della terra saranno benedette) e nelle parole a voi per primi si cela il tema non ancora sviluppato della diffusione del vangelo in tutto il mondo, anche ai Gentili.

d. Lo ha mandato per benedirvi, allontanando ciascuno di voi dalle sue iniquità: Questa è la quarta benedizione che scaturisce dal ravvedimento e dal tornare a Dio: Gesù ci benedice dal cielo, allontanando ci dai nostri peccati. Il desiderio di Dio di benedirci e di farci del bene comprende anche il Suo desiderio di allontanare ciascuno di noi dai nostri peccati.

i. L’uomo zoppo alla porta Bella voleva ricevere qualcosa, ma Dio desiderava donargli qualcosa di ancora più grande. In linea di massima, lo stesso valeva per i Giudei che ascoltavano la predicazione di Pietro, i quali si aspettavano il Messia in un certo modo, ma Dio desiderava donare loro qualcosa di molto più grande. Speravano in un Messia politico e militare, piuttosto che in un Messia che allontanasse ciascuno di voi dalle sue iniquità. Tutto questo ci mostra quanto è importante aspettarsi le cose giuste da parte di Dio.

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