Atti 4 – Pietro e Giovanni Davanti al Sinedrio
A. Pietro predica ai capi dei Giudei.
1. (1-4) Arresto di Pietro e Giovanni.
Ora, mentre essi parlavano al popolo, i sacerdoti, il comandante del tempio e i sadducei piombarono su di loro, indignati perché ammaestravano il popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti. E misero loro le mani addosso e li gettarono in prigione fino al giorno seguente, perché era già sera. Or molti di coloro che avevano udito la parola credettero; e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
a. Il comandante del tempio: Si riferisce alle forze di polizia della zona del tempio. Il comandante, insieme ai sacerdoti e ai sadducei, si riunirono per arrestare Pietro e Giovanni.
i. Piombarono su di loro: Secondo Boice, l’enfasi nell’originale descrive una cattura e un arresto improvvisi. “Devono essersi detti: ‘Ora basta’, poi li hanno afferrati e li hanno portati via.” (Boice)
b. Indignati: I sadducei, poiché non credevano affatto alla vita dopo la morte e alla resurrezione, erano i più indignati, perché Pietro e Giovanni ammaestravano il popolo e annunziavano in Gesù la risurrezione dai morti.
i. Si può dire che i due apostoli furono arrestati perché sospettati di aver insegnato idee pericolose, come ad esempio che Gesù era risuscitato dai morti, e per aver guarito un uomo paralizzato da tutta la vita.
c. Li gettarono in prigione fino al giorno seguente: Normalmente, per Pietro e Giovanni si sarebbe trattata di un’esperienza terrificante: arrestati improvvisamente da ufficiali fortemente indignati, maltrattati (misero loro le mani addosso), minacciati (come si evince da Atti 4:21) e imprigionati. L’intera circostanza era volta a incutere loro paura.
i. Atti 4:21 parla di nuove minacce. Se furono minacciati di nuovo, vuol dire che dovevano essere stati minacciati anche prima. “Se predicherete ancora, vi arresteremo e vi picchieremo”. “Se predicherete ancora, faremo del male alla vostra famiglia”. “Ricordatevi di quello che abbiamo fatto a Gesù”.
ii. Secondo ogni metro di misura esterno, il cristianesimo (il movimento dei seguaci di Gesù) era molto debole, essendo ancora agli albori.
·Erano in pochi.
·Non avevano esperienza di leadership.
·Avevano ricevuto il comandamento di non contrattaccare – non erano dei militanti.
·Ricevevano opposizione da istituzioni che esistevano da centinaia di anni.
iii. Boice osserva che in Atti 4:1-6 sono elencati non meno di 11 gruppi o individui diversi in opposizione ai seguaci di Gesù.
·Gruppi: Sacerdoti e sadducei (Atti 4:1); capi, anziani e scribi (Atti 4:5); altri della famiglia del sommo sacerdote (Atti 4:6).
·Individui: Il comandante del tempio (Atti 4:1); il sommo sacerdote Anna, Caiafa, Giovanni e Alessandro (Atti 4:6).
iv. “In pratica, stavano dichiarando questo: Siamo noi i detentori del potere. Se vi è stato concesso di predicare come avete fatto finora, è perché siamo stati noi a permettervelo… Perciò, in qualsiasi momento vogliamo, possiamo arrestarvi e trascinarvi in prigione.” (Boice)
d. Il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila: Nonostante l’opposizione al vangelo, il numero dei cristiani continuava a crescere, salendo a 5000 dai 3000 dell’ultimo conteggio (Atti 2:41), indicando che tale opposizione non aveva alcun impatto sulla crescita della chiesa.
i. Atti 4:4 mostra che i giochi di potere, le minacce e l’intimidazione si rivelarono completamente inefficaci; anzi, il numero di coloro che seguivano Gesù aumentava e non diminuiva.
ii. Nel mondo occidentale, è raro che i cristiani subiscano la persecuzione. Satana, invece, ci ha attaccato con la mondanità, l’orgoglio, l’egoismo, la necessità di sentirsi accettati e lo status sociale. Il martire può stupire i non credenti con il proprio coraggio e la propria fede, mentre il cristiano egocentrico che scende a compromessi è disprezzato dal mondo.
2. (5-7) Pietro e Giovanni davanti al sinedrio.
Il giorno dopo i capi, gli anziani e gli scribi si radunarono in Gerusalemme, insieme con Anna, sommo sacerdote, e con Caiafa, Giovanni, Alessandro e tutti quelli che appartenevano alla parentela dei sommi sacerdoti. E, fatti comparire là in mezzo Pietro e Giovanni, domandarono loro: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?».
a. I capi, gli anziani e gli scribi si radunarono: Che scena di potere e intimidazione! Si trattava dello stesso gruppo di leader che non molte tempo prima aveva condannato a morte Gesù e che ora voleva far sapere anche a Pietro e a Giovanni che avevano il potere di far loro lo stesso.
b. Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo? Con quale potere e in nome di chi hanno praticamente lo stesso significato. Secondo il loro modo di pensare, il potere risiedeva nel nome, dato che il nome rappresentava il carattere della persona.
i. In sé e per sé non si trattava di una richiesta illegittima, dato che erano pur sempre i custodi della fede ebraica e dovevano preoccuparsi di tutto quello che veniva insegnato sul monte del tempio. Era piuttosto il modo in cui condussero le indagini ad essere discutibile (con pressioni e intimidazioni), per non parlare di quello che fecero con l’esito delle indagini.
3. (8-12) Pietro predica con franchezza ai capi dei Giudei.
Allora Pietro, ripieno di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani d’Israele, se oggi noi siamo giudicati intorno ad un beneficio fatto a un uomo infermo, per sapere come egli è stato guarito, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele che ciò è stato fatto nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti; in virtù di lui compare davanti a voi quest’uomo completamente guarito. Questi è la pietra che è stata da voi edificatori rigettata e che è divenuta la testata d’angolo. E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati».
a. Pietro, ripieno di Spirito Santo: Ancora una volta, fu subito ripieno di Spirito Santo, come dimostrano la sua franchezza soprannaturale e la sua capacità di annunciare il vangelo toccando direttamente il nocciolo della questione.
i. Il riempimento di Spirito Santo sperimentato da Pietro (e dagli altri discepoli) in Atti 2:4 non fu un evento isolato, ma qualcosa che Dio voleva continuare a fare nelle loro vite.
b. Se oggi noi siamo giudicati intorno ad un beneficio fatto a un uomo infermo: Il tono della risposta ci fa capire che Pietro non era intimidito da quel tribunale, anche se, umanamente parlando, avrebbe dovuto esserlo, visto che erano le stesse persone che avevano deciso la crocifissione di Gesù.
i. Intorno ad un beneficio: La logica di Pietro non faceva una piega: perché siamo sotto processo per un beneficio?
c. Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno: Pietro predicava Gesù, quel Gesù che loro avevano crocifisso, quel Gesù che Dio aveva risuscitato dai morti, quel Gesù che aveva guarito il paralitico.
d. Questi è la pietra che è stata da voi edificatori rigettata: La citazione di Salmi 118:22 era azzeccata: Gesù era stato rigettato dagli uomini – da quegli stessi leader – ma era stato esaltato dal Padre.
e. E in nessun altro vi è la salvezza: Pietro non si limitò a proclamare Gesù come una tra le tante vie di salvezza, bensì come l’unica via di salvezza. Il fatto che in nessun altro vi è la salvezza e che non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati, per molti è difficile da accettare, ma è quello che viene affermato chiaramente.
i. “Oh, quanto odia il mondo queste affermazioni! Se volete essere derisi, disprezzati, odiati e persino perseguitati, testimoniate delle affermazioni di esclusività di Gesù Cristo.” (Boice)
ii. L’uomo risponde istintivamente: “Non esiste un modo in cui io possa salvare me stesso? Gesù non è forse per quelli che non riescono a salvarsi da soli? No. Se vuoi essere soccorso, se vuoi riconciliarti con Dio, deve essere Gesù a farlo.
iii. Vuol forse dire che tutti, nessuno escluso, devono prendere una decisione personale per Gesù Cristo per essere salvati dalla perdizione eterna? E che fine fa il neonato che muore? E la persona che non ha mai sentito parlare di Gesù? Possiamo affermare che Dio si occuperà di loro in maniera equa e giusta; invece, coloro che avranno creduto saranno salvati per quello che Gesù ha fatto per loro, anche se la loro conoscenza di Gesù non sarà completa. Ma che dire di voi che avete sentito e forse rifiutato?
iv. Se qualcuno desidera credere che alla fine tutti saranno salvati, o che esistano diverse strade che portano al cielo, o che sia possibile prendere il meglio che ogni credo ha da offrire e crearne uno nuovo, che faccia pure. Creda come gli pare e ne subisca le conseguenze; ma, per favore, nessuno dica che questo è ciò che la Bibbia insegna.
B. I capi dei Giudei reagiscono alla predicazione di Pietro.
1. (13) Ciò che hanno visto nel carattere di Pietro e di Giovanni.
Or essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni e avendo capito che erano uomini illetterati e senza istruzione, si meravigliavano e riconoscevano che erano stati con Gesù.
a. Erano uomini illetterati e senza istruzione: In un certo senso, dovremmo probabilmente dissentire dall’opinione dei capi dei Giudei che giudicavano Pietro e Giovanni. Certo, da un lato erano sicuramente illetterati; come Gesù, non avevano avuto nessuna formazione rabbinica formale secondo gli usi e gli standard del tempo. Dall’altro, tuttavia, erano stati istruiti in due modi più importanti: conoscevano le Scritture ed erano stati con Gesù.
i. L’importanza di questi due aspetti, più importanti di un’istruzione formale, è stata dimostrata volta dopo volta attraverso le vite dei servi di Dio: per esempio, nelle vite di Charles Spurgeon, D.L. Moody, William Carey, D. Martyn Lloyd-Jones e Hudson Taylor.
ii. È comunque utile ricordare che Dio ha usato anche persone che avevano ricevuto un alto grado d’istruzione: Mosè, Daniele e Paolo sono tutti esempi biblici; Agostino, Martin Lutero e Billy Graham sono alcuni esempi storici. È errato pensare che l’istruzione formale squalifichi qualcuno da un servizio efficace, così come lo è pensare che qualifichi automaticamente qualcuno per un servizio efficace.
iii. “Gli uomini sono troppo desiderosi di essere annoverati tra gli studiosi; e così, quando l’errore, per quanto mortale, indossa la scintillante pelle di serpente dell’erudizione, si insinua nella cattedra stessa dell’insegnante e sul pulpito del predicatore, e nessuno sembra osare colpirlo con un colpo deciso!”. (Pierson)
b. Vista la franchezza di Pietro e di Giovanni: Poiché erano stati con Gesù, per loro era naturale parlare con franchezza. Quando una persona è al servizio del Dio onnipotente, non ha nulla da temere dal giudizio degli uomini.
i. “Un paio di uomini disarmati, privi di guarnigioni, dimostrano più forza con la loro sola voce che tutto il mondo quando si infuria contro di loro.” (Calvino)
ii. “La parola franchezza connota una dichiarazione chiara e audace. Nel greco il termine è parresia, ossia ‘dire le cose come stanno’.” (Ogilvie)
iii. “Nessun attributo è più necessario oggi per la testimonianza di Cristo della franchezza dello Spirito Santo derivante dalla pienezza dello Spirito Santo.” (Pierson)
iv. È interessante notare quello che i capi dei Giudei non fecero: non fecero alcun tentativo di confutare la resurrezione di Gesù. Se fosse stato possibile, quello sarebbe stato il momento giusto; tuttavia, non ci riuscirono. “Se il sinedrio avesse ritenuto possibile confutarli su questo punto, non si sarebbe di certo lasciato sfuggire l’occasione! Se ci fossero riusciti, il nuovo movimento sarebbe stato rapidamente e totalmente annientato!” (Bruce)
c. Riconoscevano che erano stati con Gesù: Ciò significa che l’audace esclusivismo di Atti 4:12 era unito all’amore radioso caratteristico di Gesù. Se vogliamo predicare che non c’è alcun altro nome, dobbiamo anche rendere evidente che siamo stati con Gesù.
i. Purtroppo, quando i cristiani divennero forti e potenti e il cristianesimo divenne un’istituzione, troppo spesso erano gli stessi cristiani ad arrestare e a zittire le persone, a minacciarle con la violenza e a volte a usarla contro di loro. Questa è la prova che non si è stati con Gesù.
ii. Le persone dovrebbero andare direttamente a Gesù, ma spesso non lo fanno. L’unico Gesù che mai vedranno è quello che risplende attraverso di noi. Dobbiamo adoperarci per rendere evidente nella nostra vita il fatto che siamo stati con Gesù, così come lo era nella loro.
2. (14) Ciò che hanno visto nell’uomo che era stato guarito.
Vedendo poi in piedi accanto a loro l’uomo che era stato guarito, non potevano dire nulla contro.
a. Non potevano dire nulla contro: Quel miracolo era stato esaminato da chi dubitava e si rivelò un miracolo autentico. Non si trattava del classico caso in cui la guarigione si era “persa” in poche ore, come alcuni sostengono che accada.
b. Nulla contro: Prima l’uomo era completamente zoppo e doveva essere trasportato ovunque andasse (Atti 3:2). Ora era totalmente guarito. A questo si contrappongono molti di coloro che si alzano dalla sedia a rotelle durante i “culti di guarigione” odierni, che arrivano con una capacità di camminare limitata, ma che per qualche istante riescono a muoversi molto meglio a causa del clamore, dell’emozione e dell’adrenalina. Tuttavia, lasciano tragicamente l’arena ancora sulla sedia a rotelle, avendo “perso” la loro guarigione.
3. (15-18) Dopo essersi consultati, i capi dei Giudei ordinano a Pietro e a Giovanni di non predicare più Gesù.
E, dopo aver comandato loro di uscire dal sinedrio, si consultarono fra loro, dicendo: «Che faremo a questi uomini? Perché è noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme che un evidente miracolo è stato fatto da loro, e noi non lo possiamo negare; ma affinché questo non si divulghi maggiormente fra il popolo, imponiamo loro con severe minacce di non parlare più a nessun uomo in questo nome». E, chiamatili, comandarono loro di non parlare affatto, né di insegnare nel nome di Gesù.
a. Si consultarono fra loro: Luca venne a sapere probabilmente di quello che era stato discusso all’interno del sinedrio, perché uno dei suoi membri divenne in seguito cristiano: Saulo di Tarso. Atti 26:10 ci dà ragione di credere che Paolo (Saulo) fosse un membro del Sinedrio per esprimere il suo voto contro i primi cristiani.
i. Se questo è vero, allora si può dire che Pietro e Giovanni erano completamente ignari del fatto che stessero predicando a un futuro apostolo e al più grande missionario che la chiesa avrebbe mai visto. È un esempio di come non abbiamo la minima idea di quanto Dio possa servirsi di noi.
b. Non lo possiamo negare: La corruzione dei loro cuori era palese. Riconoscevano l’autenticità del miracolo avvenuto, ma rifiutavano comunque di sottomettersi al Dio che aveva operato quel miracolo.
c. Affinché questo non si divulghi maggiormente fra il popolo: La paura che avevano della predicazione fatta nel nome di Gesù era radicata nel loro desiderio peccaminoso di salvaguardare i propri interessi e non di proteggere il popolo.
4. (19-20) Pietro e Giovanni rispondono all’ordine di non predicare più Gesù.
Ma Pietro e Giovanni, rispondendo loro, dissero: «Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio. Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo visto e udito».
a. Giudicate voi, se è giusto davanti a Dio ubbidire a voi, piuttosto che a Dio: Era scontato che dovessero ascoltare Dio e non l’uomo. Pietro si appellò energicamente a questa verità.
b. Non possiamo non parlare: Pietro e Giovanni dovevano parlare delle cose che avevano visto e udito. Non potevano farne a meno, non solo a causa dell’impulso interiore dello Spirito Santo, ma anche per il comando di Gesù: Mi sarete testimoni in Gerusalemme (Atti 1:8).
c. Parlare delle cose che abbiamo visto e udito: Quel messaggio non era di loro fattura, ma si limitavano a trasmetterlo come dei testimoni oculari affidabili.
5. (21-22) Pietro e Giovanni vengono rilasciati con la minaccia di una punizione futura.
Ed essi, minacciatili di nuovo, li lasciarono andare, non trovando alcun modo per poterli punire, a motivo del popolo, poiché tutti glorificavano Dio per ciò che era accaduto. Infatti l’uomo, in cui si era prodotta quella guarigione miracolosa, aveva più di quarant’anni.
a. Non trovando alcun modo per poterli punire, a motivo del popolo: I capi dei Giudei rimasero assolutamente impassibili di fronte a un chiaro miracolo di Dio, eppure reagirono all’opinione pubblica, a dimostrazione del fatto che tenevano più all’opinione dell’uomo che all’opinione di Dio.
b. Tutti glorificavano Dio per ciò che era accaduto: L’intera situazione era iniziata in modo piuttosto negativo, con Pietro e Giovanni sotto processo davanti allo stesso tribunale che aveva mandato Gesù da Pilato per la crocifissione. Le intenzioni erano di grande malvagità, ma quando tutto finì, guardate cosa fece Dio:
·Altre 2000 persone credettero in Gesù.
·Pietro fu riempito di nuovo di Spirito Santo.
·Pietro ebbe l’opportunità di predicare Gesù ai capi dei Giudei.
·Degli esaminatori ostili confermarono la guarigione miracolosa.
·I nemici di Gesù furono confusi.
·Pietro e Giovanni parlarono di Gesù con più franchezza di quanta ne avessero mai avuta.
·Dio fu glorificato.
C. La chiesa primitiva prega per ricevere franchezza.
1. (23-24) Introduzione: i credenti riconoscono il loro Dio.
Quando furono rilasciati, ritornarono dai loro e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto. All’udire ciò, alzarono all’unanimità la voce a Dio e dissero: «Signore, tu sei il Dio che hai fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi».
a. Riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto: Pietro e Giovanni avevano grandi notizie da riferire. Possiamo immaginarli mentre dicevano: “Abbiamo potuto parlar loro di Gesù! Hanno visto che assomigliamo a Gesù! Ci hanno ordinato di non parlare agli altri di Gesù!”
i. In tutta risposta, la prima comunità cristiana (dai loro, probabilmente riferito agli apostoli e a qualche altro) organizzò un incontro di preghiera. Gli eventi importanti li portavano a pregare.
b. Alzarono… la voce: Pregavano in maniera udibile. È sicuramente possibile pregare in silenzio con la mente, ma farlo a voce alta aiuta a focalizzare meglio i propri pensieri.
i. Voce è al singolare, a voler dire che non pregavano tutti individualmente, parlando nello stesso momento. Anzi, una persona pregava e gli altri erano in accordo, come se stessero pregando veramente con una sola voce.
ii. “Elevavano la propria voce a Dio all’unisono, ma non vuol dire che pregassero tutti insieme, perché questo avrebbe creato solo confusione. Il disordine nelle riunioni, più persone che parlano contemporaneamente in modo chiassoso con manifestazioni esteriori, è una prova che lo Spirito Santo non sta guidando, perché Dio non è un Dio di confusione.” (Gaebelein)
c. All’unanimità: Pregavano nell’unità. Non c’erano lotte o contese tra di loro. Non c’era un gruppo da un lato che diceva: “Dovremmo pregare per questo” e un altro gruppo dall’altro che controbatteva: “Dovremmo pregare per quello”. Quando pregavano, avevano una sola mente.
d. Signore, tu sei il Dio: Cominciarono ricordando a loro stessi a chi stavano rivolgendo la propria preghiera. Pregavano il Signore di tutto il creato, il Dio di ogni potenza.
i. La parola usata qui per Signore non è quella che solitamente viene tradotta con Signore nel Nuovo Testamento; nel greco il termine è despotes. Era una parola che veniva attribuita a un proprietario di schiavi o a un governante dal potere indiscusso. Pregavano con forza e fiducia, perché sapevano che Dio aveva tutto sotto controllo.
ii. Quando preghiamo, ci capita spesso di dimenticare a chi stiamo rivolgendo la nostra preghiera; o peggio ancora, preghiamo un Dio immaginario, frutto delle nostre idee. I discepoli potevano pregare con potenza, perché conoscevano colui che pregavano.
2. (25-28) i credenti pregano alla luce delle Scritture.
«E che mediante lo Spirito Santo hai detto, per bocca di Davide tuo servo:
“Perché si sono adirate le genti
E i popoli hanno macchinato cose vane?
I re della terra si sono sollevati
E i principi si sono radunati insieme
Contro il Signore e contro il suo Cristo”.
Poiché proprio contro il tuo santo Figlio, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d’Israele, per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero».
a. Hai detto, per bocca di Davide tuo servo: Non sappiamo di preciso chi abbia detto queste parole, ma chiunque l’abbia fatto parlava per tutti i discepoli (ricorda che pregavano all’unanimità). Riconobbero che quelle parole, tratte dall’Antico Testamento, dal Salmo 2, erano in realtà le parole di Dio. Dio aveva parlato per bocca di Davide [Suo] servo.
i. È un fatto importante. Gli apostoli e i discepoli credevano che le parole di Re Davide nel Salmo 2 fossero veramente le parole del Signore Dio, pronunciate per bocca di Re Davide. I primi cristiani tenevano le Sacre Scritture in grande considerazione.
b. Perché si sono adirate le genti e i popoli hanno macchinato cose vane? La loro preghiera congiunta citava il Salmo 2, perché i discepoli avevano capito cosa era successo, vedendo ciò che la Bibbia diceva al riguardo. Grazie al Salmo 2, capirono che dovevano aspettarsi questo tipo di opposizione e non esserne turbati, perché Dio aveva il controllo di ogni cosa.
i. Il Salmo 2 esprime piena fiducia in Dio e nella Sua vittoria. “Egli è il Re. Egli regna in Sion. Potete incatenare i Suoi servi, ma non potete incatenare la Parola di Dio. E quella Parola libera, non legata, potente del Vangelo si è sprigionata da Gerusalemme, quella remota città dell’Impero romano, per permeare e infine trasformare il mondo intero.” (Boice)
ii. Quando preghiamo, dobbiamo valutare le circostanze intorno a noi alla luce della Parola di Dio. Per esempio, quando ci troviamo in una situazione di conflitto, magari abbiamo bisogno di sapere che il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età (Efesini 6:12).
iii. Considerare le circostanze alla luce della Parola di Dio significa anche riconoscere quando c’è un problema di peccato. Per questo, dovremmo dire insieme al salmista: “Mentre tacevo, le mie ossa si riducevano in polvere, le mie parole erano gemiti che duravano tutto il giorno. La pressione non si allentava mai; il vigore della mia vita si prosciugava” (Salmi 32:3-4, Peterson). Forse ci troviamo nella stessa condizione di peccato del salmista e abbiamo bisogno di confessare e di riconciliarci con Dio.
iv. Usiamo le Scritture mentre preghiamo secondo le promesse di Dio. Quando abbiamo bisogno di forza, possiamo pregare in accordo con Efesini 3:16: Perché vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere fortificati con potenza per mezzo del suo Spirito nell’uomo interiore. La Parola di Dio parlerà alla nostra situazione.
c. Per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero: Poiché guardavano alle circostanze alla luce della Parola di Dio, potevano riconoscere che l’ira dell’uomo non operava mai al di fuori della sfera di controllo di Dio; quei nemici di Gesù potevano fare solo le cose che la mano di Dio permetteva loro.
i. Questa consapevolezza porta pace vera: sapere che qualsiasi cosa mi capiti è passata prima dalla mano di Dio, il quale non permetterà che anche gli atti più malvagi degli uomini si traducano in danni permanenti.
3. (29-30) I discepoli chiedono più franchezza, più potenza e più problemi.
«Ed ora, Signore, considera le loro minacce e concedi ai tuoi servi di annunziare la tua parola con ogni franchezza, stendendo la tua mano per guarire e perché si compiano segni e prodigi nel nome del tuo santo Figlio Gesù».
a. Concedi ai tuoi servi di annunziare la tua parola con ogni franchezza: La loro richiesta era finalizzata alla causa e alla gloria di Dio, non al benessere e al progresso dei discepoli. Chiedevano cose che avrebbero portato a un confronto maggiore, non minore.
b. Stendendo la tua mano per guarire: Non chiesero di poter fare loro i miracoli, perché sapevano che era Gesù a guarire con la Sua mano dal cielo attraverso il Suo popolo.
i. Desiderare di essere usati per fare cose miracolose è una trappola, perché è spesso frutto dell’orgoglio che vuole che tutti vedano il modo grandioso in cui Dio può servirsi di me. Dovrei dilettarmi nella potenza di Dio, non perché Egli si è usato di me per manifestarla.
4. (31) La loro preghiera viene esaudita.
E, dopo che ebbero pregato, il luogo dove erano radunati tremò; e furono tutti ripieni di Spirito Santo, e annunziavano la parola di Dio con franchezza.
a. Il luogo dove erano radunati tremò: Come simbolo del compiacimento di Dio fu dato loro un terremoto, di cui però non conosciamo la portata, magari confinato anche al solo edificio.
i. “La presenza dello Spirito Santo si manifestò in modo così meraviglioso che persino i muri inanimati percepirono la potenza dello Spirito di vita: la materia reagì allo Spirito” (Pierson). Le mura però non cambiarono, né quello divenne un luogo sacro speciale dove lo Spirito di Dio dimorava costantemente. In maniera simile, una persona può essere scossa dallo Spirito Santo, senza però essere trasformata o riempita dallo Spirito di Dio.
ii. Il terremoto è riportato in Atti 4:31. Qualcuno ha fatto notare che il grande terremoto di Northridge del 1994 è avvenuto alle 4:31 del mattino. Questo però non significa nulla; non la si può considerare se non una strana coincidenza, soprattutto per il fatto che la divisione in capitoli e versetti delle traduzioni moderne non è ispirata dallo Spirito Santo.
b. Furono tutti ripieni di Spirito Santo: Furono di nuovo riempiti di Spirito Santo. La Pentecoste non era stata un’esperienza una tantum. Per quanto riguarda Pietro, questa è la terza volta che si dice di lui che era ripieno di Spirito Santo.
i. È sbagliato se pensiamo che siamo “ripieni di Spirito” solo in occasione del “battesimo dello Spirito Santo”, anche se ci può essere una resa iniziale e meravigliosa alla potenza dello Spirito. Dobbiamo invece essere costantemente ripieni di Spirito Santo e far sì che la nostra esperienza di “immersione” in Lui sia continua.
c. Annunziavano la parola di Dio con franchezza: Alla fine, ricevettero la franchezza che avevano chiesto. “La parola franchezza connota una dichiarazione chiara e audace. Nel greco il termine è parresia, ossia ‘dire le cose come stanno’.” (Ogilvie)
i. Abbiamo bisogno anche oggi di questa franchezza, dobbiamo dire come stanno le cose. Spesso nascondiamo intenzionalmente l’opera di Dio nella nostra vita a coloro che invece ne trarrebbero beneficio se l’ascoltassero.
ii. La loro franchezza era un dono di Dio, ricevuto mediante la preghiera, e non qualcosa che tentavano di costruirsi da soli.
D. Il cuore di condivisione della chiesa primitiva.
1. (32) Il loro atteggiamento gli uni verso gli altri e verso i beni materiali.
E il gran numero di coloro che avevano creduto era di un sol cuore e di una sola anima; nessuno diceva esser suo quello che aveva, ma tutte le cose erano in comune fra di loro.
a. Il gran numero di coloro che avevano creduto era di un sol cuore e di una sola anima; nessuno diceva esser suo quello che aveva: La loro unità era una prova meravigliosa dell’opera dello Spirito di Dio in mezzo a loro ed era anche il motivo per cui stimavano le persone più importanti delle cose.
i. “Tale unità non vuol dire conformità, dove ognuno è la copia dell’altro. Non è nemmeno unità organizzativa, dove ciascuno è obbligato a stare nella stessa denominazione. Le peggiori stagioni nella storia della chiesa sono state quelle in cui tutti facevano parte di un’unica grande organizzazione. Non è di quel tipo di unità che si parla.” (Boice)
b. Tutte le cose erano in comune fra di loro: Riconoscevano che tutto apparteneva a Dio – a Dio e al Suo popolo. Poiché Dio aveva toccato le loro vite in maniera così profonda, veniva loro facile avere tutte le cose… in comune.
c. Tutte le cose erano in comune: Non è corretto considerare questo modo di fare una prima forma di comunismo, dal momento che il comunismo non è koinonia. “Il comunismo dice: “Quello che è tuo è mio e io me lo prendo’. Koinoina invece dice: “Quello che è mio è tuo e io lo condivido’.” (LaSor)
i. “Nel greco non si legge che tutti vendettero i propri beni nell’immediato. Al contrario, questo avveniva ogni volta che il Signore portava i bisogni alla loro attenzione.” (Horton)
ii. Probabilmente c’era anche una ragione immediata per cui misero tutte le cose… in comune. Dopo la Pentecoste, furono in gran numero coloro che avevano creduto, molti dei quali appartenevano a terre lontane. Senza delle case e dei lavori stabili a Gerusalemme, coloro che si erano stanziati lì per imparare cosa significasse essere seguaci di Gesù avevano bisogno di un sostegno particolare da parte della comunità cristiana.
iii. Alcuni ritengono che una condivisione così radicale dei propri beni nella chiesa primitiva fosse un errore. Affermano che era basata sulla convinzione errata che il ritorno di Gesù fosse imminente, causando in momenti successivi grande povertà nella chiesa di Gerusalemme.
2. (33) La testimonianza efficace degli apostoli.
E gli apostoli con grande potenza rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù; e grande grazia era sopra tutti loro.
a. Con grande potenza: Questo è sia il risultato che la causa della loro attitudine nel versetto precedente. Atti 4:32 mostra che mettevano Dio al primo posto, le persone al secondo e i beni materiali a un lontano terzo posto.
b. Rendevano testimonianza della risurrezione: Da notare ancora la centralità della resurrezione di Gesù nel messaggio dei primi cristiani, i quali predicavano un Gesù risorto.
c. Grande grazia era sopra tutti loro: La grazia è il favore di Dio, il Suo sorriso dal cielo, ed era sopra tutti loro. Il favore di Dio era visibile ovunque nella chiesa.
i. Grande grazia: Hughes dice che letteralmente è mega grazia. Grande potenza è mega potenza.
3. (34-37) Esempi di prime donazioni.
Infatti non vi era alcun bisognoso fra di loro, perché tutti coloro che possedevano poderi o case li vendevano e portavano il ricavato delle cose vendute, e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno, secondo il suo particolare bisogno. Or Iose, soprannominato dagli apostoli Barnaba (che significa: “figlio di consolazione”), levita, originario di Cipro, avendo un campo, lo vendette e portò il ricavato e lo depose ai piedi degli apostoli.
a. Tutti coloro che possedevano poderi o case li vendevano: Questo tipo di donazioni radicali era assolutamente necessario per venire incontro ai bisogni di una chiesa che cresceva tanto rapidamente. Ricorda, molti di quei cristiani vivevano a Gerusalemme come rifugiati stranieri, avendo risposto al vangelo il giorno di Pentecoste.
b. Tutti coloro che possedevano poderi: Le persone non aspettavano che qualcun altro desse, ma, quando si presentava la necessità, donavano quello che avevano per aiutare gli altri.
c. Veniva distribuito a ciascuno, secondo il suo particolare bisogno: Purtroppo, si cominciò molto presto ad abusare della generosità dei primi cristiani. Più avanti, l’apostolo Paolo avrebbe insegnato riguardo a chi doveva essere aiutato e come. Le istruzioni di Paolo erano le seguenti:
·La chiesa deve discernere chi sono i veri bisognosi (1 Timoteo 5:3).
·Se qualcuno è in grado di lavorare per il proprio sostentamento, non è veramente un bisognoso e deve provvedere ai propri bisogni (2 Tessalonicesi 3:10-12, 1 Timoteo 5:8, 1 Tessalonicesi 4:11).
·Se un bisognoso può essere sostenuto dalla propria famiglia, la chiesa non deve esserne appesantita (1 Timoteo 5:3-4).
·Coloro che sono sostenuti dalla chiesa devono ricambiare in qualche modo alla chiesa stessa (1 Timoteo 5:5, 10).
·È giusto che la chiesa esamini la condotta morale prima di dare il proprio sostegno (1 Timoteo 5:9-13).
·Il sostegno della chiesa verso i bisognosi deve essere destinato alle necessità più elementari della vita (1 Timoteo 6:8).
d. Iose, soprannominato… Barnaba: Un uomo di nome Barnaba fu un esempio significativo di questo spirito generoso. Iose era noto per essere generoso non solo con le cose materiali; era così generoso nell’offrire consolazione da essere denominato Barnaba, cioè “figlio di consolazione”.
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