Marco 16 – Gesù è Risorto
A. La testimonianza della risurrezione.
1. (1-6) Le donne scoprono una tomba vuota e un messaggero speciale.
Ora, trascorso il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome acquistarono degli aromi per andare ad imbalsamare Gesù. La mattina del primo giorno della settimana, molto presto, vennero al sepolcro al levar del sole. E dicevano fra di loro: «Chi ci rotolerà la pietra dall’entrata del sepolcro?». Ma, alzando gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata, sebbene fosse molto grande. Entrate dunque nel sepolcro, videro un giovanetto che sedeva dal lato destro, vestito di bianco, e rimasero spaventate. Ed egli disse loro: «Non vi spaventate! Voi cercate Gesù il Nazareno che è stato crocifisso; è risuscitato, non è qui; ecco il luogo dove l’avevano posto.
a. Ora, trascorso il sabato: Le donne potevano andare al sepolcro e imbalsamare adeguatamente il corpo di Gesù solo la domenica mattina. Il sabato finiva dopo il tramonto del sabato sera, ma non ci sarebbe stata abbastanza luce per fare un buon lavoro. Bisognava aspettare la domenica mattina. Il periodo che andò dal tramonto del venerdì all’alba della domenica deve essere stato un tempo buio, vuoto e disperato per i discepoli.
b. Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome: Queste donne si dimostrarono le seguaci di Gesù più devote e furono le prime a proclamare la Sua risurrezione.
i. Acquistarono degli aromi: “Le spezie non venivano usate per la mummificazione, che non era un’usanza ebraica, ma per contrastare gli odori della decomposizione.” (Lane)
c. Chi ci rotolerà la pietra dall’entrata del sepolcro? Le donne non si aspettavano di trovare una tomba vuota. Nel venire alla tomba, si domandavano come avrebbero potuto rotolare la pietra che faceva da porta. Ciò dimostra che i resoconti della risurrezione non possono essere il semplice prodotto di una falsa illusione. I discepoli di Gesù non si aspettavano che accadesse.
i. Matteo 27:65-66 ci ricorda che era stata posta una guardia nei pressi della tomba. Tutto ciò dimostra che la pietra non poteva essere stata fatta rotolare via dalle donne (non erano abbastanza forti) e nemmeno dai discepoli (se anche fossero stati abbastanza coraggiosi, non avrebbero potuto sopraffare le guardie armate). Nessun altro aveva interesse a far rotolare via la pietra. Matteo 28:2 ci dice che fu un angelo a spostare la pietra.
ii. La pietra non fu spostata per far uscire Gesù. Giovanni 20:19 ci dice che Gesù, nel Suo corpo di risurrezione, poteva passare attraverso le barriere materiali. La pietra fu rotolata via in modo che gli altri potessero vedere l’interno della tomba ed essere persuasi che Gesù Cristo era davvero risorto dai morti.
d. Un giovanetto che sedeva dal lato destro, vestito di bianco: Le donne videro un angelo in forma umana, che parlò loro del Gesù risorto e mostrò loro il sepolcro vuoto.
e. Che è stato crocifisso; è risuscitato: L’angelo mostrò il contrasto tra ciò che Gesù è stato e ciò che Gesù è. è stato crocifisso e non vi è alcun dubbio: questo significa che era morto. Ma ora è risuscitato, non solo risuscitato, ma risorto.
i. Ci sono diversi esempi nella Bibbia di persone risuscitate prima di questo momento: per esempio il figlio della vedova nei giorni di Elia (1 Re 17:17-24) e Lazzaro (Giovanni 11:38-44). Ognuno di questi era stato risuscitato dalla morte, ma nessuno di loro era risorto. Ognuno di loro era stato risuscitato nello stesso corpo in cui era morto ed era stato risuscitato dai morti per poi morire di nuovo. La risurrezione non è un semplice tornare a vivere; è tornare a vivere in un corpo nuovo, basato sul nostro vecchio corpo, ma perfettamente adatto per vivere nell’eternità. Gesù non fu il primo ad essere risuscitato dai morti, ma fu il primo a risorgere.
ii. Dovremmo anche dire che ancora oggi Gesù è risorto. È asceso al cielo e continua a regnare come uomo risorto, ancora pienamente uomo e pienamente Dio.
iii. Gesù il Nazareno che è stato crocifisso: Questi non erano titoli prestigiosi per Gesù. Nazareth non era un luogo del quale essere orgogliosi e crocifisso era un titolo di vergogna, non di onore. Eppure, Gesù non si vergognava di essere chiamato “il Nazareno” e “crocifisso”. “Questa descrizione della sua vergogna è diventata la sua corona di gloria, per Paolo e per tutti coloro che guardano a Cristo crocifisso e risorto come Salvatore e Signore.” (Robertson)
f. Ecco il luogo dove l’avevano posto: L’evento effettivo della risurrezione di Gesù non è descritto da nessuna parte, ma la sua scoperta è documentata in dettaglio. Qui le donne che intendevano preparare il corpo di Gesù per la sepoltura in modo più adeguato scoprirono che la pietra era stata rotolata via dal sepolcro e che il corpo di Gesù non era più all’interno.
i. Quelle donne furono in seguito grate per il fatto che l’angelo aveva detto loro di vedere il luogo dove l’avevano posto. Sarebbe stato sufficiente, o perlomeno avrebbe dovuto essere sufficiente ascoltare semplicemente la testimonianza dell’angelo. Tuttavia, quando videro la tomba vuota, ebbero una prova concreta più forte della testimonianza di un angelo. “Un testimone oculare è meglio di venti testimoni che possono solo raccontare quello che hanno visto; la gente crederà a ciò che hai visto, se non crede a ciò che hai udito.” (Spurgeon)
·Quando vediamo che il luogo dove l’avevano posto ora è vuoto, vediamo che il Padre non ha abbandonato Gesù.
·Quando vediamo che il luogo dove l’avevano posto ora è vuoto, vediamo che la morte è stata sconfitta.
·Quando vediamo che il luogo dove l’avevano posto ora è vuoto, sappiamo che Gesù è un nostro amico ed è vivo.
g. è risuscitato: Il fatto della risurrezione di Gesù è una questione storica. Il suo significato può essere compreso solo da ciò che ci dice la Bibbia. Pertanto, è importante considerare il significato della tomba vuota di Gesù e la Sua risurrezione.
i. La risurrezione significa che Gesù è stato dichiarato Figlio di Dio in potenza, secondo lo Spirito di santità mediante la resurrezione dai morti (Romani 1:4).
ii. La risurrezione significa che possiamo essere certi della nostra risurrezione: Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con Lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati (1 Tessalonicesi 4:14).
iii. La risurrezione significa che Dio ha un piano eterno per i nostri corpi. “Non c’era nulla nell’insegnamento di Gesù che si avvicinasse all’eresia gnostica, la quale dichiarava che la carne è intrinsecamente malvagia. Secondo Platone ci si poteva sbarazzare del peccato solo sbarazzandosi del corpo. Gesù invece non si libera del corpo e dichiara che Dio nutre il corpo così come nutre l’anima e che il corpo è tanto sacro quanto l’anima, poiché l’anima fa del corpo il suo tempio.” (Morgan)
iv. La risurrezione significa che il ministero di Gesù non è finito, ma continua: Egli può anche salvare appieno coloro che per mezzo Suo si accostano a Dio, vivendo Egli sempre per intercedere per loro (Ebrei 7:25).
v. La risurrezione dimostra che il cristianesimo e il suo Dio sono unici e completamente diversi dal resto delle religioni del mondo.
vi. La risurrezione dimostra che, sebbene sembrasse che Gesù fosse morto sulla croce come un comune criminale, in realtà morì come un uomo senza peccato, spinto dal Suo amore per noi, sacrificando sé stesso per le colpe del nostro peccato. La morte di Gesù sulla croce era il pagamento, ma la risurrezione era come una ricevuta, la prova che il prezzo era stato pagato in pieno agli occhi di Dio Padre.
2. (7-8) L’angelo dà alle donne un messaggio da trasmettere.
Ma andate a dire ai Suoi discepoli e a Pietro che Egli vi precede in Galilea; là lo vedrete come vi ha detto». Ed esse, uscite prontamente, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremore e stupore, e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura.
a. Ma andate a dire: Tramite l’angelo, le donne ricevettero un messaggio da Gesù, che a loro volta dovevano passare. Potremmo pensare a questo messaggio come a un invito, perché attraverso questo messaggio i discepoli furono invitati a incontrare Gesù.
i. Questo ci mostra che gli inviti di Gesù sono pieni di grazia. I discepoli avevano completamente deluso Gesù e Lui avrebbe avuto tutti i diritti di tagliare i ponti con loro, ma, nella grazia, estese loro questo gentile invito.
ii. Questo ci mostra che quandoGesù ci invita, non si tira mai indietro. Aveva detto che li avrebbe incontrati in Galilea ed è così che fece (Giovanni 21:1 ne è un esempio).
iii. Questo ci mostra che quando Gesù ci invita, Egli vuole rivelarsi a noi. Il messaggio era: “Egli vi precede in Galilea; là lo vedrete”. L’obiettivo principale era che lo vedessero, perché Gesù vuole rivelarsi al Suo popolo.
iv. Questo ci mostra che quando Gesù ci invita, Egli ricorda sempre le Sue promesse. L’angelo fu chiaro e nel passare l’invito di Gesù, aggiunse: “Come vi ha detto”. Gesù fa quello che dice e non verrà mai meno alle Sue promesse.
b. Ai Suoi discepoli e a Pietro: Siamo stupiti che Gesù abbia voluto incontrare questi uomini che lo avevano tradito così profondamente, eppure Gesù fece particolare attenzione a Pietro. Alcuni dicono che chiamò Pietro per nome perché si era separato dal resto dei discepoli, nel senso che non stava più con loro. Probabilmente non è vero. È possibile che invece Gesù menzionò Pietro in modo particolare perché aveva una speranza speciale, un perdono speciale, una restaurazione speciale per colui che lo aveva rinnegato nel peggiore dei modi.
i. “Se qualcuno di voi si è comportato peggio di altri con il proprio Maestro, ora è chiamato per nome ad andare da Lui. Lo hai addolorato e ti sei addolorato perché lo hai addolorato. Sei stato portato al ravvedimento dopo esserti allontanato da Lui, e ora Egli sigilla il tuo perdono invitandoti a Sé.” (Spurgeon)
c. Perché erano prese da tremore e stupore: “Queste donne lasciarono il sepolcro e fuggirono. Prese da tremore e stupore: la parola greca originale significa ‘estasi’, prese da tremore ed estasi, piene di paura; così fuggirono.” (Morgan)
d. E non dissero nulla a nessuno: Questo non significa che non abbiano fatto alcuna menzione della risurrezione perché sappiamo chiaramente che lo hanno fatto (Marco 16:11 e Luca 24:9). Piuttosto, significa che non hanno parlato tra di loro dopo aver lasciato la tomba vuota. Non hanno cercato di capire che cosa fosse successo, né hanno cercato di riconciliare le proprie versioni di quanto era appena accaduto. Andarono semplicemente a passare ai discepoli l’invito dell’angelo, come aveva detto loro di fare.
B. Prefazione a Marco 16:9-20: Questi versetti appartengono alla nostra Bibbia?
1. In molte Bibbie, quest’ultima parte del Vangelo di Marco è in qualche modo annotata a piè di pagina, indicando che non esisteva nei primi manoscritti greci del Vangelo di Marco. Questo preoccupa alcuni cristiani riguardo all’affidabilità della Parola di Dio. Si chiedono se questo passaggio appartenga o meno alla nostra Bibbia.
2. L’argomento contro l’inclusione di Marco 16:9-20 nelle nostre Bibbie.
a. I due più antichi manoscritti greci esistenti (datati tra il 325 e il 340 d.C.) non contengono questa sezione e non la troviamo nemmeno in un altro centinaio di manoscritti antichi tradotti in altre lingue. Alcuni antichi manoscritti mettono degli asterischi accanto a Marco 16:9-20 per indicare che si tratta di un’aggiunta al testo originale.
b. Secondo i loro scritti, quasi tutti i manoscritti greci conosciuti da Eusebio (morto nel 339) e Girolamo (morto nel 419) non contenevano questi versi.
c. In pochi altri manoscritti troviamo due finali differenti: uno più corto, uno con alcune aggiunte.
d. Circa un terzo del vocabolario è totalmente diverso dal resto del Vangelo di Marco e c’è una transizione grammaticale molto strana tra Marco 16:8 e 16:9.
e. La maggior parte degli studiosi contemporanei non considera questi versi originali.
3. L’argomento a favore dell’inclusione di Marco 16:9-20 nelle nostre Bibbie.
a. Molti tra i primissimi scrittori cristiani fanno riferimento a questo passaggio nei loro scritti. Ciò dimostra che i primi cristiani conoscevano questo passaggio del Vangelo di Marco e lo accettavano come autentico.
·Intorno al 100 d.C., Papia fa riferimento a Marco 16:18.
·La prima Apologia di Giustino Martire cita Marco 16:20 (151 d.C.).
·Ireneo cita e commenta Marco 16:13 in Contro le eresie (180 d.C.).
·Ippolito cita Marco 16:18 e 19 in Peri Charismaton. Nella sua omelia sull’eresia di Noeto, fa riferimento a Marco 16:19. Scrisse mentre era vescovo di Portus (190-227 d.C.).
·Vicenzio, Vescovo di Tibari, fa riferimento a 2 dei versetti nel VII Concilio di Cartagine tenuto sotto Cipriano (256 d.C.). Agostino, un secolo e mezzo dopo, usò ancora quelle parole nella sua risposta.
·Gli apocrifi Atti di Pilato contengono Marco 16:15-18 (si pensa che sia stato scritto intorno al 200 d.C.).
·Le Costituzioni Apostoliche alludono chiaramente a Marco 16:15 in due punti e citano direttamente Marco 16:16 (si pensa che sia stato scritto intorno alla fine del III secolo o all’inizio del IV secolo).
b. La stragrande maggioranza dei manoscritti antichi include questo passaggio.
4. Riflessioni sul problema dell’inclusione o dell’esclusione di questo passaggio.
a. È altamente improbabile che il Vangelo di Marco si concluda così bruscamente in Marco 16:8, semplicemente con la paura delle donne e nessuna prova concreta del Gesù risorto, solo una tomba vuota. Tuttavia, è possibile che il finale originale del Vangelo di Marco sia andato perso poco dopo.
i. Il noto studioso greco A.T. Robertson scrisse: “È difficile credere che Marco abbia concluso il suo vangelo con il versetto 8, a meno che non sia stato interrotto. Una foglia o una striscia potrebbe essere stata strappata alla fine del rotolo di papiro.”
b. Ma, cosa ancora più importante, la più antica testimonianza che abbiamo attualmente di scrittori come Ireneo e altri afferma che i primi cristiani accettavano Marco 16:9-20 come testo originale.
C. Apparizioni del Signore risorto.
1. (9-11) L’apparizione a Maria Maddalena.
Ora Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Ed ella andò e l’annunciò a quelli che erano stati con Lui, i quali erano afflitti e piangevano. Ma essi, sentendo dire che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
a. Apparve prima a Maria Maddalena: L’incontro sensazionale di Maria con Gesù (che inizialmente aveva scambiato per il giardiniere) è descritto più dettagliatamente in Giovanni 20:11-18.
b. Sentendo dire che era vivo: Gesù la mandò a dire agli altri discepoli che era risorto dai morti. A quei tempi, la sua testimonianza non sarebbe stata considerata attendibile perché era una donna. Eppure, Gesù si fidò di lei, anche se i discepoli non lo fecero (non credettero).
2. (12-13) L’apparizione ai due discepoli sulla via di Emmaus.
Dopo queste cose, apparve in altra forma a due di loro, che erano in cammino verso la campagna. Anch’essi andarono ad annunziarlo agli altri, ma non credettero neppure a loro.
a. Apparve in altra forma a due di loro, che erano in cammino: Questo straordinario incontro con Gesù risorto è descritto in modo più completo in Luca 24:13-27.
b. Ma non credettero neppure a loro: I discepoli non accettarono la testimonianza delle donne, ma non accettarono nemmeno la testimonianza di questi due uomini. Non credettero né alle une né agli altri.
3. (14-18) Il grande mandato degli Undici e di tutti i seguaci di Gesù.
Infine, apparve agli undici mentre erano a tavola e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a coloro che lo avevano visto risuscitato. Poi disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura; chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato. E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel Mio nome scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue; prenderanno in mano dei serpenti, anche se berranno qualcosa di mortifero, non farà loro alcun male; imporranno le mani agli infermi, e questi guariranno».
a. Li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore: Avrebbero potuto fare di meglio. Sebbene non capissero, non potevano sottrarsi alla responsabilità.
i. “L’incredulità è un peccato sporco di sangue, Ebrei 10:26; un peccato grave, Giovanni 3:19; un peccato veramente ingrato e imperdonabile, come quello di rinchiudere un uomo come prigioniero nelle tenebre sotterranee della legge, fino alla sua inevitabile distruzione, Galati 3:23.” (Trapp)
b. Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura: Questo era un comando, non un suggerimento. “L’interesse per le missioni non è una materia facoltativa nella Scuola della grazia di Dio. Piuttosto, è un argomento in cui ogni studente dovrebbe specializzarsi.” (Ironside)
i. L’idea di andare per tutto il mondo per portare il messaggio di fede non faceva parte del pensiero ebraico dei tempi di Gesù. Non faceva nemmeno parte del pensiero pagano. A quei tempi si trattava di un’idea rivoluzionaria.
ii. Questo comando non fu obbedito immediatamente; per molti anni i discepoli rimasero a Gerusalemme, e fu solo quando la chiesa venne perseguitata che il messaggio cominciò a diffondersi nel mondo. Ma, anche se un po’ in ritardo, il messaggio si è diffuso e continua a farlo.
iii. “Un cappellano dell’esercito una volta disse al duca di Wellington: ‘Pensa che sia utile portare il vangelo alle tribù che vivono nelle colline in India? Lo accetteranno?’ Il duca rispose: ‘Quali sono i comandi che ti sono stati dati?’ Questa fu l’unica risposta che diede. Per quanto severo fosse quel grande soldato, voleva solo sapere gli ordini di marcia, e li obbedì, e intendeva dire che ogni soldato della croce deve obbedire agli ordini di marcia di Cristo, il suo grande Comandante.” (Spurgeon)
c. Chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato, ma chi non ha creduto, sarà condannato: Questa è allo stesso tempo una promessa di salvezza e un avvertimento. Gesù non ha detto che la condanna spettava a chi non era battezzato, ma solo a chi non ha creduto.
i. “Una lettura superficiale di Marco 16:15-16 suggerirebbe che i peccatori devono essere battezzati per essere salvati, ma questa interpretazione errata scompare quando si nota che l’accento è posto sul credere. Se uno non crede, è condannato, anche se è stato battezzato.” (Wiersbe)
ii. “Il fatto che Gesù non abbia parlato di coloro che non hanno avuto fede ma sono stati battezzati sembrerebbe mostrare che Gesù non rende il battesimo essenziale per la salvezza. La condanna si basa sull’incredulità, non sul battesimo. Quindi, la salvezza si basa sulla fede. Il battesimo è semplicemente l’immagine della nuova vita, non il mezzo per assicurarla.” (Robertson)
iii. Allo stesso tempo, sarebbe terribilmente sbagliato considerare il battesimo come “non essenziale.” Può non essere essenziale per la salvezza, ma è assolutamente essenziale per l’obbedienza. Gesù ha detto ai credenti di essere battezzati, e loro devono farlo. Nel momento in cui Gesù comanda qualcosa, quella cosa diventa essenziale.
d. E questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: Gesù ha promesso ai Suoi discepoli autorità e protezione divina.
i. Questa promessa va intesa nel contesto dei pericoli inerenti alla diffusione mondiale del vangelo, come accadde a Paolo quando scampò a un morso di serpente sull’isola di Malta (Atti 28:1-6). Gesù non intendeva dire che dovremmo bere veleno o affrontare serpenti velenosi per mettere alla prova o misurare la nostra fede.
4. (19-20) L’ascensione di Gesù; i discepoli all’opera.
Il Signore Gesù, dunque, dopo aver loro parlato, fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio. Essi poi se ne andarono a predicare dappertutto, mentre il Signore operava con loro e confermava la parola con i segni che l’accompagnavano. Amen.
a. Fu portato in cielo: Era importante che Gesù lasciasse questa terra nella Sua presenza corporea e che ascendesse al cielo, in modo che potessimo riporre la nostra fiducia nella potenza e nel ministero dello Spirito Santo, non nella presenza geografica di Gesù.
i. Gesù è andato a prepararci un posto (Giovanni 14:3); a intercedere per noi (Romani 8:34); e a dare doni agli uomini (Efesini 4:8).
b. Si assise alla destra di Dio: “Si dice che siede alla destra di Dio, per distinguerlo dagli angeli, che invece hanno la posizione di servitori.” (Poole)
c. Essi poi se ne andarono a predicare dappertutto: Questo significa che non rimasero insieme per sostenersi l’un l’altro, ma se ne andarono. È giusto che i seguaci di Gesù si riuniscano, ma riunirsi serve per attrezzarsi adeguatamente per uscire e benedire un mondo bisognoso.
i. “Voglio che tutti voi capiate che venire ad ascoltare i sermoni non è l’obiettivo, bensì il punto di partenza della vita cristiana. Diffondete più che potete le benedizioni che ricevete per voi stessi; nel momento in cui trovate la luce e vi rendete conto che il mondo è nell’oscurità, correte con il vostro fiammifero e passate quella luce anche a qualcun altro.” (Spurgeon)
d. Il Signore operava con loro e confermava la parola con i segni che l’accompagnavano: Quando usciamo per compiere l’opera di Dio, Gesù è al nostro fianco. I discepoli fecero ciò che Gesù disse loro di fare, e Gesù fece ciò che solo Lui poteva fare: i segni che l’accompagnavano.
i. Questo è uno schema ministeriale eccellente. Prima venne la predicazione e poi vennero i segni. I segni hanno lo scopo di seguire i credenti, e non viceversa.
ii. Il verso finale continua fino al giorno d’oggi. I seguaci di Gesù stanno ancora predicando dappertutto, il Signore sta ancora operando con loro e sta ancora confermando la Sua parola attraverso i segni che li accompagnano. Amen!
© 2022 The Enduring Word Bible Commentary by David Guzik – ewm@enduringword.com