Matteo 14




Matteo 14 – Gesù Mostra la Propria Autorità sulla Natura

A. Erode e Giovanni Battista.

1. (1-2) Erode teme che Gesù sia Giovanni Battista risuscitato dai morti.

In quel tempo Erode, il tetrarca, udì della fama di Gesù, e disse ai suoi servi: «Costui è Giovanni Battista; egli è risuscitato dai morti e perciò le potenze soprannaturali operano in lui».

a. In quel tempo Erode, il tetrarca, udì della fama di Gesù: La fama di Gesù si sparse per tutta la regione. Questo Erode era conosciuto con il nome di Erode Antipa ed era uno dei figli di Erode il Grande, che regnò nel periodo della nascita di Gesù.

i. “Tetrarca significa letteralmente sovrano di una quarta parte; tuttavia, finì per essere utilizzato in maniera alquanto generale, come si vede qui, per indicare un qualsiasi regnante subordinato di una porzione di un paese” (Barclay). Un tetrarca era inferiore a un re. Erode Antipa voleva essere riconosciuto re, facendo successivamente richiesta di questo titolo all’Imperatore Caligola, il quale rifiutò. Questa umiliazione fu parte delle ragioni per cui Erode sarebbe stato poi esiliato in Gallia.

ii. Questo Erode il tetrarca – conosciuto anche come Erode Antipa – governava sulla Galilea e aveva perciò sentito parlare molto di Gesù. Suo fratello Archelao regnava a sud e suo fratello Filippo a nord.

b. Costui è Giovanni Battista; egli è risuscitato dai morti: Sebbene ciò possa sembrare assurdo col senno di poi, furono il senso di colpa e la superstizione di Erode a provocargli questo timore.

i. “Immaginava ancora di vedere e sentire quella santa testa che urlava e gridava contro di lui, fissandolo dritto negli occhi ovunque si girasse… Dio ha posto sui malfattori la croce delle loro stesse coscienze affinché su di essa soffrano prima di soffrire; e i loro acerrimi nemici non hanno bisogno di augurare loro male peggiore.” (Trapp)

ii. Barclay cita l’antico scrittore cristiano Origene, il quale disse che Gesù e Giovanni Battista si assomigliavano molto nell’aspetto. Se fosse vero, darebbe ulteriori ragioni a Erode Antipa di credere che Gesù fosse Giovanni Battista che era ritornato dai morti.

2. (3-12) Il trattamento crudele di Giovanni Battista da parte di Erode.

Erode, infatti, aveva arrestato Giovanni, lo aveva incatenato e messo in prigione, a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo. Perché Giovanni gli diceva: «Non ti è lecito di convivere con lei!». E, pur volendo farlo morire, egli temeva il popolo, che lo riteneva un profeta. Ora, mentre si celebrava il compleanno di Erode, la figlia di Erodiade danzò in sua presenza e piacque a Erode, tanto che egli le promise con giuramento di darle tutto ciò che gli avesse chiesto. Ed ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un piatto, la testa di Giovanni Battista». Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e per riguardo degli invitati che erano con lui a tavola, comandò che le fosse data. Così mandò a far decapitare Giovanni Battista in prigione; e la sua testa fu portata su un piatto e data alla fanciulla; ed ella la portò a sua madre. Poi vennero i suoi discepoli, presero il corpo e lo seppellirono; in seguito, essi andarono a riferire l’accaduto a Gesù.

a. Perché Giovanni gli diceva: «Non ti è lecito di convivere con lei!»: Dopo averci informati sulla morte di Giovanni Battista, Matteo ora ci spiega com’è avvenuta. Tutto iniziò quando Erode fece imprigionare Giovanni per aver rimproverato audacemente il peccato del re. Tuttavia, non lo giustiziò subito perché temeva il popolo.

i. Giovanni si espresse contro il matrimonio di Erode perché aveva divorziato dalla precedente moglie illegalmente, per poi sedurre e sposare Erodiade, moglie di suo fratello Filippo. Il padre della prima moglie di Erode era il Re di Petra, che successivamente mosse guerra e vinse contro Erode Antipa per il modo in cui aveva disonorato la figlia del re.

ii. Adam Clarke su Erodiade: “L’ignobile donna era la figlia di Aristobulo e Berenice e la nipote di Erode il Grande. Le sue prime nozze furono con Erode Filippo, suo zio, dal quale ebbe Salome; qualche tempo dopo lasciò suo marito e visse pubblicamente con Erode Antipa”.

iii. È possibile supporre che Giovanni si fosse espresso ripetutamente contro Erode ed Erodiade. “Inoltre, non si trattava solo di un’osservazione occasionale: diceva è al tempo imperfetto, che può essere indicazione di una ‘campagna’ continuativa.” (France)

iv. Dal momento che temeva il popolo, Erode è come molte persone di oggi, che temono l’opinione degli altri prima di temere Dio. L’unica cosa che trattenne Erode da una malvagità ancora maggiore fu il timore degli uomini.

v. Bisogna però dire che Erode sembrava temere sua moglie Erodiade più di quanto temesse il popolo, visto che aveva fatto imprigionare Giovanni a causa di Erodiade. “Lo comandava come le pareva, come Jezebel con Achab… Ma non finisce mai bene quando è la gallina a cantare.” (Trapp)

b. La figlia di Erodiade danzò in sua presenza e piacque a Erode: La figlia di Erodiade danzò impudicamente davanti a Erode e ai suoi amici, guadagnandosi il favore e la possibilità di una richiesta speciale.

i. Questa figlia di Erodiade viene descritta come una fanciulla (Matteo 14:11). Ciò significa che non si trattava di una bambina adorabile; “Fanciulla è un termine che può essere usato per indicare una donna in età da marito; era almeno un’adolescente.” (France)

ii. “La danza di una semplice ragazzina non avrebbe potuto divertire quei festaioli sensuali. La parte interessante stava nell’indecenza.” (Bruce)

iii. “Le danze in cui queste ragazze si esibivano erano provocanti e immorali. Il fatto che una principessa reale danzasse in pubblico era già incredibile.” (Barclay)

iv. “Oggigiorno le madri incoraggiano troppo volentieri le proprie figlie a vestirsi ai limiti della decenza e le avvicinano a danze che non sono lodevoli in quanto a purezza. Non può derivarne nulla di buono; può piacere agli Erode, ma dispiace a Dio.” (Spurgeon)

c. Istigata da sua madre disse: «Dammi qui, su un piatto, la testa di Giovanni Battista»: La richiesta di Erodiade mostra che la madre già lo pianificava da un po’. Conosceva bene suo marito e conosceva bene la situazione, e sapeva che così avrebbe potuto ottenere ciò che voleva.

i. Fu abbastanza scaltra da pretendere che fosse fatto immediatamente, mentre gli ospiti si trovavano ancora alla festa. “Fu una parte essenziale della richiesta. Non bisognava lasciare spazio al rimorso. Se non viene fatto sotto l’influenza del vino e dell’effimera gratificazione provocata dalla danza voluttuosa, c’è il rischio che non venga mai fatto.” (Bruce)

ii. “Sarebbe stato già abbastanza grave se avesse cercato lei stessa il modo di vendicarsi dell’uomo di Dio che l’aveva messa davanti alla sua vergogna. Fu infinitamente più grave l’aver usato sua figlia per i suoi scopi nefasti, rendendola una grande peccatrice come lei.” (Barclay)

d. Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e per riguardo degli invitati che erano con lui a tavola, comandò che le fosse data: Poiché Erode aveva paura di opporsi a sua moglie o di rimetterci la faccia davanti ai suoi amici, fece qualcosa che sapeva essere sbagliato.

i. Le promesse affrettate, e addirittura i giuramenti, non sono una scusa per commettere del male. La promessa in sé era nulla, perché nessun uomo ha il diritto di promettere di fare del male” (Spurgeon). “Come la maggior parte degli uomini deboli, Erode aveva paura di essere ritenuto un debole.” (Plumptre, citato in Carson)

ii. “Tutto fa pensare all’immediata esibizione della testa su un piatto nella sala dei banchetti in presenza degli ospiti; uno spettacolo raccapricciante!” (Bruce)

iii. “La testa era in possesso di Erodiade, che probabilmente provava un piacere diabolico nel vedere quella bocca silenziosa che aveva spesso piantato spine nel suo letto criminale; e nell’offrire insulti a quella lingua dalla quale non poteva più temere di ricevere rimprovero.” (Clarke)

iv. Erode fece una fine orrenda. Per accaparrarsi Erodiade, la moglie di suo fratello, dovette mandare via la sua prima moglie, principessa di un regno limitrofo a oriente. Suo padre ne fu offeso e marciò con un esercito contro Erode, che venne sconfitto in battaglia. In seguito, suo fratello Agrippa lo accusò di tradimento contro Roma e fu esiliato nella distante provincia romana della Gallia, dove Erode ed Erodiade si suicidarono.

e. Poi vennero i suoi discepoli, presero il corpo e lo seppellirono: I discepoli di Giovanni Battista onorarono la sua vita e la sua memoria al meglio che poterono. Era vissuto e morto da uomo grande e giusto.

i. “Non viene detto dall’Evangelista che seppellirono Giovanni, ma che ‘presero il corpo e lo seppellirono’; il suo corpo, non lui. Il vero Giovanni non poteva essere seppellito ed Erode avrebbe presto scoperto che, seppur morto, parlava ancora.” (Spurgeon)

3. (13) Gesù parte, non volendo incorrere in problemi con Erode.

Quando Gesù ebbe udito ciò, partì di là su una barca e si ritirò in disparte, in un luogo deserto. E le folle, saputolo, lo seguirono a piedi dalle città.

a. Quando Gesù ebbe udito ciò, partì di là: Come già menzionato, ciò non scaturiva da vigliaccheria, ma da una comprensione dei tempi del Padre, così come dei tempi profetici.

b. Le folle, saputolo, lo seguirono a piedi: Gesù riuscì a scampare dalla potenziale violenza di Erode, ma non poté sfuggire all’attenzione delle folle. Nonostante i capi religiosi e ora anche quelli politici si opponessero a Gesù, Egli aveva ancora una certa popolarità tra le folle.

i. Il commentatore puritano John Trapp ammira la diligenza di queste folle: “La cui diligenza e la cui devozione sono uno stimolo alla nostra indolenza e devozione: se Cristo sistemasse un pulpito all’ingresso della birreria, alcuni lo udrebbero più spesso.” (Trapp)

B. Gesù sfama i cinquemila.

1. (14-16) La compassione di Gesù verso la moltitudine.

E Gesù, smontato dalla barca, vide una grande folla e ne ebbe compassione, e ne guarì gli infermi. Poi, facendosi sera, i suoi discepoli gli si accostarono, e gli dissero: «Questo luogo è deserto, ed è già tardi; licenzia dunque le folle affinché vadano per i villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non è necessario che se ne vadano; date voi a loro da mangiare».

a. Ne ebbe compassione: La grande compassione che Gesù aveva per la folla Lo spinse a guarire gli ammalati e ad ammaestrarli (Marco 6:34). Gesù continuò così fino a sera. La sua compassione benevola per le folle bisognose era eccezionale.

i. “Gesù si era appartato per trovare pace, tranquillità e solitudine; invece, trovò una folla che chiedeva con insistenza ciò che Egli poteva dare. Avrebbe potuto facilmente risentirsi con loro. Che diritto avevano di invadere la Sua privacy con le loro continue pretese?” (Barclay)

ii. Gesù e i discepoli avrebbero potuto avanzare molte scuse legittime. “Non è il posto adatto”. “Non è il momento adatto”. “Le persone possono badare a sé stesse”. In effetti, non c’era la necessità fisica di cibare la folla. Erano persone abituate a saltare dei pasti e sicuramente non si aspettavano nulla. Nondimeno, Gesù ebbe compassione di loro.

iii. La Sua compassione era grande: “La parola nell’originale è molto espressiva; tutto il Suo essere fu toccato nelle parti più profonde e pertanto si adoperò subito a operare dei miracoli di misericordia in mezzo a loro.” (Spurgeon)

b. Date voi a loro da mangiare: Con questo Gesù mise alla prova sia la compassione che la fede dei discepoli. Però, non chiese loro di fare qualcosa per soddisfare quel bisogno senza guidarli anche nel loro lavoro.

i. “Se avessero ricordato il miracolo del vino avvenuto a Cana (Giovanni 2:1-11), avrebbero dovuto chiedere loro a Gesù di soddisfare quel bisogno e non di mandare via le persone.” (Carson)

ii. Sia Gesù che i discepoli erano consapevoli della grande folla e dei loro bisogni.Tuttavia, furono la compassione di Gesù e la Sua consapevolezza della potenza di Dio a spingerlo a dare da mangiare alla moltitudine.

·Le persone hanno fame, e il religioso vuoto offre loro una qualche cerimonia o delle parole vuote che non potranno mai soddisfarli.

·Le persone hanno fame, e gli atei e gli scettici cercano di convincerle che non sono veramente affamate.

·Le persone hanno fame, e la celebrità religiosa offre loro video, luci particolari e musica di tendenza.

·Le persone hanno fame, e l’intrattenitore dà loro un’azione chiassosa e veloce, così chiassosa e veloce che non hanno un momento per pensare.

·Le persone hanno fame – chi darà loro il pane della vita?

iii. Spurgeon usa le parole “non è necessario che se ne vadano” (non han bisogno di andarsene, Diodati) come base per un sermone. Il tema del sermone era che, se non c’era bisogno che quegli ascoltatori di Gesù, perlopiù casuali, se ne andassero, ci sono ancora meno ragioni per cui i seguaci di Gesù se ne vadano da una comunione continua con lui.

·Le circostanze non devono farti andare via. Non avrai cose troppo difficili o troppo facili da non aver bisogno di Gesù.

·Non c’è niente in Gesù che ti possa far andare via.

·Non c’è niente nel futuro che ti farà aver bisogno di andare via.

2. (17-19) Gesù distribuisce il pane alla folla.

Ed essi gli dissero: «Noi non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci». Ed egli disse: «Portatemeli qua». Comandò quindi che le folle si sedessero sull’erba; poi prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li benedisse; spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli, alle folle.

a. Noi non abbiamo qui altro che cinque pani e due pesci: Questi furono forniti da un ragazzino tra la folla (Giovanni 6:9). C’è da riconoscere ai discepoli che essi stessi viaggiavano leggeri, senza portare molto cibo per sé. Confidavano che Gesù si sarebbe assicurato di provvedere per loro.

b. Comandò… che le folle si sedessero sull’erba: Questo comando suggerisce che c’era di più del semplice mettere del cibo nei loro stomaci; si sarebbe potuto fare anche se fossero rimasti in piedi. L’idea era che ci fosse un’atmosfera conviviale di divertimento.

i. “Che festa che fu! Cristo era il Maestro della festa; gli apostoli erano i servitori; migliaia erano gli invitati; e i miracoli erano le provviste!” (Spurgeon)

c. Alzati gli occhi al cielo, li benedisse: Gesù benedisse il Padre per il cibo che aveva. È probabile che abbia recitato la consueta preghiera ebraica prima di un pasto: “Benedetto sei tu, Geova nostro Dio, Re dell’universo, che dalla terra fai nascere il pane”.

d. Li benedisse; spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli, alle folle: Questo miracolo mostra la completa autorità di Gesù sul creato. Eppure, volle compiere questo miracolo attraverso le mani dei discepoli. Avrebbe potuto farlo Lui direttamente, ma volle usare i discepoli.

i. Nessuno sapeva da dove fosse venuto veramente quel pane. Gesù mostrò che Dio può provvedere da quelle risorse che non riusciamo a vedere o percepire in alcun modo. È più facile avere fede quando pensiamo di sapere come Dio possa provvedere, ma Egli spesso provvede in modi inaspettati e sconosciuti.

3. (20-21) Le folle vengono cibate.

E tutti mangiarono e furono saziati; poi i discepoli raccolsero i pezzi avanzati in dodici ceste piene. Ora, coloro che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

a. Tutti mangiarono e furono saziati: Non solo la provvidenza di Dio fu abbondante, ma Dio non voleva nemmeno che gli avanzi andassero sprecati. Perciò, adottarono delle misure per salvare ciò che era rimasto (poi i discepoli raccolsero i pezzi avanzati in dodici ceste piene).

i. “I doni generosi di Dio e il nostro saggio utilizzo devono andare di pari passo.” (Barclay)

b. Ora, coloro che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini: Il numero di 5000 uomini fa pensare a un totale di circa 15000 o 20000 persone, se si tiene conto delle donne e dei bambini.

i. La presenza di questa storia in tutti e quattro i vangeli mostra che sia lo Spirito Santo sia la chiesa la ritenevano importante, di un’importanza che andava al di là di un semplice esempio della potenza miracolosa di Gesù.

·Mostra che Gesù poteva cibare il popolo di Dio, proprio come Israele fu cibato nel deserto. C’era un’aspettativa comune secondo cui il Messia avrebbe ristabilito la provvidenza della manna, aggiungendosi alle credenziali messianiche di Gesù.

·Mostra che Gesù aveva compassione e cura per il popolo di Dio, anche quando ci saremmo potuti aspettare che la Sua pazienza si esaurisse.

·Mostra che Gesù scelse di operare attraverso le mani dei discepoli, anche se non era necessario per i risultati immediati.

·Mostra un esempio in anteprima del grande convito messianico che il Messia godrà con il Suo popolo.

ii. La moltiplicazione dei pani per i 5000 ci dà, inoltre, tre principi riguardanti la provvidenza di Dio.

·Ringrazia Dio e usa saggiamente quello che hai.

·Confida nelle risorse illimitate di Dio.

·Non sprecare ciò che Egli ti dà.

C. Gesù cammina sull’acqua e consola i Suoi discepoli.

1. (22-24) Un’altra tempesta sul Mare di Galilea.

Subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo all’altra riva, mentre egli licenziava le folle. Dopo averle congedate, salì sul monte in disparte per pregare. E, fattosi sera, era là tutto solo. La barca intanto si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario.

a. Subito dopo Gesù costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca: Gesù ritenne importante che Lui e i Suoi seguaci lasciassero immediatamente la zona. Probabilmente era per evitare che le folle si aggrappassero a Lui come una potenziale fonte costante di pane. Perciò, Gesù obbligò (costrinse) i suoi discepoli a salire sulla barca.

i. In realtà, Gesù lo fece per diverse ragioni. Li costrinse perché voleva appartarsi per pregare; perché voleva sfuggire alla folla per trovare un po’ di riposo, e perché voleva che la folla si sparpagliasse in modo da evitare una rivolta messianica (Giovanni 6:15).

ii. Giovanni 6:14-15 ci dice che la folla rispose alla moltiplicazione miracolosa dei pani con un impeto di aspettativa messianica. Dal momento che anche i discepoli si sarebbero potuti lasciar contagiare da questo entusiasmo – percependo magari che era giunto il tempo di promuovere apertamente Gesù quale Messia il Re, – era più importante che mai che Gesù allontanasse i discepoli dalla folla in fermento.

b. Salì sul monte in disparte per pregare: Gesù era geloso del tempo che trascorreva da solo con Suo Padre. Durante il Suo grande ministero verso gli altri non trascurava – e non poteva trascurare – la preghiera.

i. “La preghiera segreta rifocilla l’anima, così come i bocconi segreti nutrono il corpo.” (Trapp)

ii. “Mentre i discepoli si trovavano in pericolo e sul punto di perire, Cristo pregava per loro; e lo fa ancora per noi, alla destra della Maestà nei cieli.” (Trapp)

c. La barca, intanto, si trovava al largo, in mezzo al mare, ed era sbattuta dalle onde perché il vento era contrario: Il Mare di Galilea era ben noto per le sue tempeste improvvise, ma durante questa Gesù non era sulla barca insieme ai discepoli.

2. (25-27) Gesù giunge per aiutare e consolare i Suoi discepoli.

Alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. I discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!». E si misero a gridare dalla paura; ma subito Gesù parlò loro, dicendo: «Rassicuratevi; sono io, non temete!».

a. Alla quarta vigilia della notte: Ovvero tra le 3 e le 6 del mattino. Secondo Marco (Marco 6:47-52), Gesù andò dai discepoli quando la barca si trovava in mezzo al mare e dopo che questi ebbero esaurito le forze remando contro le onde e la tempesta di vento.

b. Gesù andò verso di loro, camminando sul mare: Vederlo camminare sul mare dev’essere stato uno shock per i discepoli; si turbarono non poco e si misero a gridare dalla paura.

c. Rassicuratevi; Sono io, non temete: Gesù, non essendo andato dai discepoli per turbarli o per spaventarli, subito disse loro queste parole di conforto.

i. Ci sono due buone ragioni per cui abbandonare la paura. La prima è che il problema potrebbe non essere grave come avevi pensato; forse hai paura perché ingigantisci il pericolo. La seconda è che, sebbene il problema possa essere reale, esistono una soluzione e un aiuto ancora più grandi a portata di mano.

3. (28-33) La mossa coraggiosa di Pietro e la sua seguente mancanza di fede.

E Pietro, rispondendogli disse: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque». Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sulle acque, per venire da Gesù. Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò dicendo: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo prese e gli disse: «O uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Poi, quando salirono in barca, il vento si acquetò. Allora quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono, dicendo: «Veramente tu sei il Figlio di Dio!».

a. Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque: Non abbiamo idea di cosa abbia spinto Pietro a fare una tale richiesta, ma la sua fede in Gesù fu notevole. Rispose realmente all’invito di Gesù e uscì dalla barca.

i. “La protasi di Pietro (‘se sei tu’) è una condizione della realtà, quasi come dire ‘dal momento che sei tu’. La richiesta è audace, ma i discepoli erano addestrati da qualche tempo ed era stata data loro la potenza di compiere esattamente il tipo di miracoli che Gesù compiva (Matteo 10:1). Cosa c’è di più naturale di un pescatore consapevole e rispettoso dei pericoli della Galilea che vuole seguire Gesù in questa nuova dimostrazione di potenza soprannaturale?” (Carson)

b. Camminò sulle acque, per venire da Gesù. Ma, vedendo il vento forte, ebbe paura e, cominciando ad affondare: Si tratta di un’immagine meravigliosa del camminare per fede, che mostra un Pietro in grado di fare cose miracolose finché manteneva lo sguardo su Gesù. Ma, vedendo il vento forte, fu attanagliato dalla paura e cominciò ad affondare.

i. “Pietro camminò sull’acqua, ma temette il vento; tale è la natura umana: spesso realizza grandi cose e fallisce nelle piccole. (Bruce)

c. Cominciando ad affondare, gridò dicendo: «Signore, salvami!»: Anche quando Pietro falliva, Gesù era lì per salvarlo. Pietro sapeva chi doveva invocare nei momenti difficili. Poi Gesù riportò Pietro nella barca.

i. “Che spettacolo! Gesù e Pietro, mano nella mano, che camminano sul mare!” (Spurgeon)

d. O uomo di poca fede: Dopo aver soccorso Pietro, Gesù gli parlò della sua poca fede. Questa poca fede condusse al dubbio e alla distrazione che fecero sprofondare Pietro tra il vento e le onde.

i. Non fu la violenza dei venti né l’infuriare delle onde a mettere in pericolo la sua vita, bensì la sua pochezza di fede.” (Clarke)

ii. “Nell’originale c’è solo una parola nell’espressione ‘o uomo di poca fede’. Il Signore Gesù, in pratica, si rivolse a Pietro chiamandolo con il nome di ‘Poca-fede’, un’unica parola.” (Spurgeon)

iii. Pietro ci fa vedere qui le debolezze della poca fede.

·La poca fede si trova spesso in luoghi dove ci aspetteremmo di trovare una grande fede.

·La poca fede è troppo desiderosa di segni.

·La poca fede tende ad avere un’opinione esagerata della propria potenza.

·La poca fede viene influenzata eccessivamente da ciò che ha intorno.

·La poca fede è troppo svelta ad ingigantire il pericolo.

iv. Tuttavia, Pietro ci mostra anche i punti di forza della poca fede.

·La poca fede è fede vera.

·La poca fede ubbidirà alla parola di Gesù.

·La poca fede lotta per andare a Gesù.

·La poca fede farà grandi cose per un tempo.

·La poca fede pregherà quando sarà nei guai.

·La poca fede è sicura, perché Gesù è vicino.

v. “Tu credi e, se credi, perché dubiti? Se hai fede, perché hai poca fede? Se dubiti, perché credi? E se credi, perché dubiti?” (Spurgeon)

e. Perché hai dubitato: Gesù pose questa domanda solo dopo aver soccorso Pietro. Eppure, a quel punto era una domanda totalmente sensata da fare. Perché Pietro ha dubitato?

i. “Dubitato letteralmente è ‘essere diviso in due’; la vera fede è una mente concentrata interamente su Gesù.” (France)

ii. “Se credi qualcosa, vuoi le prove; ma anche prima di dubitare dovresti avere le prove. Credere senza prove è essere creduloni e dubitare senza prove è essere sciocchi. Dovremmo avere ragioni a supporto dei nostri dubbi, così come un fondamento per la nostra fede.” (Spurgeon)

iii. Possiamo dire che, in teoria, ci potrebbero essere ragioni per avere dubbi su Gesù e sulle Sue promesse.

·Se in passato hai constatato che Dio non è stato fedele alla Sua promessa.

·Se qualche ex seguace di Gesù ti ha detto solennemente che di Dio non ci si può fidare.

·Se il tuo problema è nuovo e talmente complicato che è certo che Dio non può aiutarti.

·Se Dio ha abolito le Sue promesse e le ha rese invalide.

·Se Dio è cambiato.

iv. “I nostri dubbi sono irragionevoli: ‘Perché hai dubitato?’ Se c’è ragione di avere poca fede, c’è evidentemente ragione di avere grande fiducia. Se è giusto fidarsi di Gesù, perché non fidarsi di Lui totalmente?” (Spurgeon)

v. È importante che affrontiamo i nostri dubbi.

·C’è stata una buona ragione per cui hai dubitato?

·C’è stata una buona scusa per dubitare?

·È scaturito del bene dal tuo dubbio?

f. Quelli che erano nella barca vennero e l’adorarono: Passarono subito dal temere la tempesta all’adorare Gesù. Fu una reazione logica, considerata la potenza che Gesù aveva manifestato camminando sull’acqua e l’amore che aveva mostrato nel prendersi cura di Pietro mentre affondava.

i. “Questa è la prima volta che ci troviamo di fronte a un riconoscimento chiaro e aperto del fatto che Egli è il Figlio di Dio.” (Poole)

4. (34-36) Le moltitudini vengono guarite quando toccano Gesù.

Poi, essendo passati all’altra riva, vennero nella regione di Gennesaret. E gli uomini di quel luogo, avendolo riconosciuto, diffusero la notizia per tutta la regione circostante; e gli presentarono tutti i malati; e lo pregarono che potessero toccare almeno il lembo della sua veste; e tutti quelli che lo toccarono furono perfettamente guariti.

a. Essendo passati all’altra riva, vennero nella regione di Gennesaret: Il Vangelo di Giovanni ci dice che questo passaggio all’altra riva fu miracoloso. Non appena Gesù salì sulla barca con loro, la barca arrivò istantaneamente e miracolosamente all’altra riva (Giovanni 6:21).

i. “Gennesaret era una regione (non solo una città) sulla costa occidentale a sud di Capernaum. [Si trattava di un] ritorno sorprendente nel territorio di Antipa.” (France)

b. Lo pregarono che potessero toccare almeno il lembo della sua veste: Persino il lembo della veste di Gesù funge da importante punto di contatto per la loro fede. Come gli asciugatoi di Paolo (Atti 19:11-12) e l’ombra di Pietro (Atti 5:15), il lembo della veste di Gesù serviva come oggetto fisico che li aiutava in quel momento a credere in Dio per ricevere guarigione.

i. “I gruppi più rigidi, come i farisei e gli esseni, consideravano un’abominazione sfregare le spalle in mezzo a una folla – non si sapeva mai chissà quale impurità cerimoniale si sarebbe potuta contrarre.” (Carson)

© 2023 The Enduring Word Bible Commentary by David Guzik – ewm@enduringword.com

Categories: Italian Commentary

© Copyright 2018 - Enduring Word       |      Site Hosted & Maintained by Local View Marketing    |    Privacy Policy