Matteo 3




Matteo 3 – Il Ministero di Giovanni Battista

A. Il ministero pubblico di Giovanni Battista.

1. (1-2) Il messaggio di Giovanni Battista.

Or in quei giorni venne Giovanni Battista, che predicava nel deserto della Giudea, e diceva: «Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!»

a. In quei giorni venne Giovanni Battista: Matteo ci presenta uno dei personaggi accattivanti del Nuovo Testamento. Si tratta del Giovanni nato da Zaccaria ed Elisabetta, la cui nascita miracolosa da questa coppia troppo anziana era stata annunciata, così come la sua chiamata quale precursore del Messia, descritto in Luca 1.

i. In quei giorni: “È un termine generico che non rivela molto dal punto di vista cronologico, ma ribadisce che il resoconto è storico.” (Carson)

b. Che predicava nel deserto della Giudea, e diceva: «Ravvedetevi»: Il messaggio di Giovanni era una chiamata al ravvedimento. Alcuni credono che il ravvedimento riguardi perlopiù i sentimenti, soprattutto il sentirsi dispiaciuti per il proprio peccato. È una cosa meravigliosa provare dispiacere per il proprio peccato, ma ravvedetevi non è una parola che ha a che fare con i “sentimenti”. È una parola che denota azione. Giovanni diceva ai suoi ascoltatori che doveva esserci un cambiamento di mentalità, non solamente un sentimento di dispiacere per ciò che avevano fatto. Il ravvedimento parla di un cambiamento di direzione, non di tristezza nel cuore.

i. Il ravvedimento è qualcosa che dobbiamo fare prima di poterci accostare a Dio? Sì e no. Il ravvedimento non descrive ciò che dobbiamo fare prima di andare a Dio; descrive com’è l’andare a Dio. Se ti trovi a New York e ti chiedo di venire a Los Angeles, non ho bisogno di dirti: “Lascia New York e vieni a Los Angeles”. Per venire a Los Angeles bisogna lasciare New York e, se non lascio New York, ovviamente non posso arrivare a Los Angeles. Non possiamo entrare nel regno dei cieli se non lasciamo il nostro peccato e la nostra vita egoistica.

ii. La chiamata al ravvedimento è importante e non deve essere trascurata. È assolutamente corretto affermare che è la prima parola dell’evangelo.

·Ravvedetevi è stata la prima parola del vangelo di Giovanni Battista (Matteo 3:1-2).

·Ravvedetevi è stata la prima parola del vangelo di Gesù (Matteo 4:17 e Marco 1:14-15).

·Ravvedetevi è stata la prima parola nel ministero di predicazione dei dodici discepoli (Marco 6:12).

·Ravvedetevi è stata la prima parola nelle istruzioni sulla predicazione che Gesù ha dato ai Suoi discepoli dopo la Sua resurrezione (Luca 24:46-47).

·Ravvedetevi è stata la prima parola di esortazione nel primo sermone cristiano (Atti 2:38).

·Ravvedetevi era la prima parola che usciva dalla bocca dell’Apostolo Paolo durante tutto il suo ministero (Atti 26:19-20).

iii. Il deserto in cui Giovanni predicava non era propriamente un deserto. “È caldo e, ad eccezione del Giordano stesso, per la maggior parte arido, anche se non disabitato.” (Carson)

c. Perché il regno dei cieli è vicino: Giovanni voleva che le persone sapessero che il regno dei cieli era vicino – a portata di mano. Non era distante né surreale come si immaginava. Ecco perché Giovanni era così insistente nella sua chiamata al ravvedimento. Se il regno dei cieli è vicino, allora dobbiamo prepararci adesso.

i. Il messaggio principale di Giovanni non era: “Siete peccatori, dovete ravvedervi”. Il messaggio principale di Giovanni era: “Il Messia Re sta arrivando”. La chiamata al ravvedimento era la risposta alla notizia che il Re e il Suo regno erano alle porte – in effetti, in un certo senso era già arrivato.

ii. Alcuni dispensazionalisti vedono una differenza tra il regno dei cieli e il regno di Dio, la terminologia predominante usata in Marco e Luca. L’idea sarebbe quella che il regno di Dio è un regno spirituale presente adesso, ma che il regno dei cieli farebbe riferimento al millennio futuro sulla terra in tutto il suo splendore. Una spiegazione molto migliore afferma che Matteo ha usato semplicemente l’espressione regno dei cieli al posto di regno di Dio per evitare di scandalizzare i lettori giudei, che spesso respingevano qualsiasi allusione diretta a Dio, facendo riferimento al luogo della Sua dimora piuttosto che a Lui direttamente.

iii. Adam Clarke fa un’ulteriore osservazione: “Ma perché viene chiamato regno dei CIELI? Perché Dio ha determinato che il Suo regno di grazia quaggiù debba rispecchiare il regno di gloria lassù. Per questo motivo il Signore ci insegna a pregare ‘sia fatta la Tua volontà in terra come in cielo’”.

2. (3-4) L’identità di Giovanni Battista.

Questi infatti è colui di cui parlò il profeta Isaia quando disse:

«Una voce di uno che grida nel deserto:
“Preparate la via del Signore,
Raddrizzate i suoi sentieri”».

Or Giovanni stesso portava un vestito di peli di cammello e una cintura di cuoio intorno ai lombi e il suo cibo erano locuste e miele selvatico.

a. Preparate la via del Signore: Matteo usa questo passaggio preso da Isaia 40:3 per identificare Giovanni Battista come il precursore del Messia che era stato profetizzato. Avendo questo ruolo, il proposito di Giovanni era di preparare i cuori per il Messia e di portare una consapevolezza di peccato in Israele affinché il popolo ricevesse la salvezza dal peccato offerta dal Messia (Matteo 1:21).

i. “Secondo Giovanni 1:23, il Battista applica questo passaggio a sé stesso una volta. Qui Matteo lo fa per lui.” (Carson)

b. Raddrizzate i suoi sentieri: Il passo che Matteo cita da Isaia 40:3 parla della costruzione di una grande strada in vista dell’arrivo di un re maestoso. L’idea è di riempire le buche e abbattere le colline che fanno da ostacolo.

i. “È un concetto che deriva dalle pratiche dei monarchi orientali, i quali, ogniqualvolta intraprendevano una spedizione o un viaggio che attraversava un paese deserto, inviavano degli annunciatori davanti a loro per preparare ogni cosa per il loro passaggio; mandavano dei pionieri per aprire i passaggi, livellare le strade e rimuovere qualsiasi impedimento.” (Clarke)

ii. Il concetto di preparare la via del Signore è un’immagine verbale, perché la vera preparazione deve avvenire nei nostri cuori. La costruzione di una strada è molto simile alla preparazione che Dio deve fare nei nostri cuori. Sono entrambe costose, entrambe devono avere a che fare con svariati problemi e condizioni ambientali ed entrambe richiedono l’intervento di un ingegnere esperto.

iii. Gesù era il Messia e Re che veniva, e Giovanni era colui che grida nel deserto e, mediante il suo messaggio di ravvedimento, si adoperò per preparare la via del Signore. Spesso non apprezziamo quanto sia importante l’opera di preparazione del Signore. Ogni grande opera di Dio comincia con una grande preparazione.

iv. “I cuori degli uomini erano come un deserto, in cui non esistono vie; tuttavia, come i sudditi leali stendono delle strade in vista dell’arrivo dei loro amati principi, così gli uomini dovevano accogliere il Signore, con cuori retti e pronti a riceverlo.” (Spurgeon)

v. In Isaia 40:3 la via di Yahweh è preparata e raddrizzata; in Matteo 3:3 è la via di Gesù. L’identificazione di Gesù con Yahweh è frequente nel Nuovo Testamento (come in Esodo 13:21 e 1 Corinzi 10:4; Isaia 6:1 e Giovanni 12:41).

c. Portava un vestito di peli di cammello e una cintura di cuoio: In quanto a personalità e ministero, Giovanni Battista rassomigliava il coraggioso Elia (2 Re 1:8), che senza paura chiamò Israele al ravvedimento.

i. “Sia Elia che Giovanni avevano dei ministeri rigidi, in cui lo stile e la dieta austeri confermavano il loro messaggio e condannavano l’idolatria dell’indulgenza fisica e spirituale.” (Carson)

ii. Il ministero di Giovanni sarebbe stato molto diverso se fosse stato secondo lo spirito dell’epoca odierna. Non comincerebbe nel deserto. Non si vestirebbe in maniera bizzarra. Non predicherebbe un messaggio così diretto. Si avvarrebbe di sondaggi di mercato e gruppi di discussione per perfezionare il proprio messaggio e migliorarne la presentazione. Giovanni non era motivato dallo spirito dell’età presente, ma dallo Spirito di Dio.

iii. Giovanni Battista non cercava di essere il precursore simile a Elia predetto in Malachia 4:5, come se avesse deciso lui di rendere questo il suo destino e la sua immagine pubblica. Giovanni conosceva le parole pronunciate da suo padre Zaccaria prima della sua nascita: Ed andrà davanti a lui nello spirito e potenza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto. (Luca 1:17) Questo è semplicemente chi era Giovanni Battista e si può dire che fosse così ancora prima di essere creato nel grembo.

iv. “La sua dieta, per quanto limitata, era nutriente e reperibile ovunque nel deserto.” (France)

iv. “Signore, non permettere che ciò che mangio, bevo o indosso mi siano di impedimento nella tua opera!” (Spurgeon)

3. (5-6) Il successo del ministero di Giovanni.

Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui, ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati.

a. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui: Il ministero di Giovanni incontrò una risposta meravigliosa. C’erano molte persone che riconoscevano la propria iniquità, il proprio bisogno di prepararsi per il Messia e che erano disposte ad agire in tal senso.

i. Subordinato alla benedizione di Dio, il messaggio di ravvedimento di Giovanni e la chiamata a prepararsi per il Messia portarono molto frutto. “Il battesimo era inteso per i peccatori, e nessun giudeo si sarebbe mai considerato un peccatore separato da Dio. Ora, per la prima volta nella loro storia nazionale, i giudei avevano realizzato il proprio peccato e il proprio bisogno urgente di Dio. Mai prima d’allora c’era stato un movimento nazionale speciale di ravvedimento e ricerca di Dio.” (Barclay)

ii. “La sua predicazione diede vita a un movimento esteso di risveglio e i suoi seguaci costituivano un gruppo importante in seno al giudaismo, che continuò ad esistere separatamente ben oltre il periodo neotestamentario.” (France)

iii. Flavio Giuseppe, in realtà, scrisse di più su Giovanni Battista che su Gesù. L’influenza di Giovanni Battista continuò a vedersi decenni dopo l’inizio del suo ministero, come vediamo in Atti 18:25 e 19:3.

iv. Tutta la Giudea e tutta la regione: La doppia ripetizione della parola tutta è sufficiente a farci comprendere che spesso nella Scrittura tale parola assume una connotazione che non va oltre il molti, perché non è concepibile che ogni individuo a Gerusalemme e nella regione adiacente al Giordano si fosse recato ad ascoltare Giovanni Battista, anche se molti lo fecero.” (Poole)

b. Ed erano battezzati da lui: Con il battesimo Giovanni offriva una lavanda cerimoniale che confessava il peccato e faceva qualcosa per dimostrare il ravvedimento. Prima di poter ottenere il regno dei cieli, dobbiamo riconoscere la nostra povertà di spirito (Matteo 5:3). Questo tipo di consapevolezza di peccato è alla base della maggior parte dei risvegli.

i. Battesimo significa semplicemente “immergere o sommergere”. Coloro che erano battezzati da Giovanni non venivano aspersi. Similmente all’usanza di alcune altre lavande cerimoniali giudaiche, Giovanni immergeva completamente coloro che battezzava. “Naturalmente, quindi, il battesimo non era una mera aspersione d’acqua, ma un bagno in cui veniva immerso tutto il corpo.” (Barclay)

ii. La comunità ebraica praticava già il battesimo in forma di immersioni cerimoniali, ma era destinato solitamente ai gentili che desideravano diventare giudei. Un giudeo che si sottometteva al battesimo ai giorni di Giovanni era come dire: “Confesso di essere lontano da Dio quanto un gentile e di aver bisogno di mettermi a posto con Dio”. Poteva trattarsi solo di un’opera reale dello Spirito Santo.

iii. È possibile che il battesimo di Giovanni fosse correlato alla pratica giudaica di battezzare i neofiti gentili o ad alcune delle lavande cerimoniali praticate dai giudei del tempo. Pur avendo dei collegamenti, allo stesso tempo era unico – tanto unico che Giovanni divenne conosciuto proprio come “il Battezzatore”. Se ci fossero state molte persone a farlo, non sarebbe stato un titolo speciale.

iv. “Il battesimo di Giovanni era un’innovazione. I paralleli contemporanei più vicini sono l’auto-battesimo di un gentile che diventa un proselito e le ripetute abluzioni rituali (anche queste autosomministrate) a Qumran.” (France)

v. Il battesimo cristiano somiglia a quello di Giovanni, nel senso che è una dimostrazione di ravvedimento, ma è anche molto di più. Vuol dire anche essere battezzati in Cristo, ovvero nella Sua morte e resurrezione (Romani 6:3).

c. Confessando i loro peccati: Si trattava di un altro aspetto importante, associato alla chiamata al ravvedimento. Quei giudei avevano preso sul serio il mettersi a posto con Dio.

i. “Il participio significa mentre confessavano; non, purché confessassero. La confessione dei peccati da parte dei singoli era una nuova cosa in Israele. Esisteva una confessione collettiva nel grande giorno dell’espiazione e una confessione individuale in certi casi specifici (Numeri 5:7), ma mai si verificava un grande alleggerimento spontaneo da parte delle anime penitenti – individualmente. Doveva trattarsi di una vista commovente.” (Bruce)

ii. “Quel ‘Confessando i loro peccati’ insieme al battesimo nel Giordano dava a quest’ultimo il suo significato. Senza il riconoscimento della colpa sarebbe stato soltanto un bagno della persona privo di significato spirituale.” (Spurgeon)

4. (7-12) Il confronto di Giovanni con i farisei e i sadducei.

Ma egli, vedendo molti dei farisei, e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire? Fate dunque frutti degni di ravvedimento! E non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”; perché io vi dico che Dio può far sorgere dei figli di Abrahamo anche da queste pietre. E la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero, dunque, che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più forte di me, e io non sono degno neanche di portare i suoi sandali; egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. Egli ha in mano il suo ventilabro e pulirà interamente la sua aia; raccoglierà il suo grano nel granaio, ma arderà la pula con fuoco inestinguibile».

a. Vedendo molti dei farisei, e sadducei venire: Qui ci vengono presentati due gruppi importanti del giudaismo del I secolo. Si trattava di due gruppi molto diversi e spesso in conflitto tra loro. Insieme rappresentavano la leadership del giudaismo.

i. Matthew Poole evidenziò quattro aspetti riguardanti i farisei.

·Credevano che bisognasse osservare la legge per essere resi giusti e credevano di essere giusti in questo modo.

·Fraintendevano spesso la legge.

·Ritenevano che molte tradizioni fossero di pari autorità rispetto alla Scrittura.

·Erano spesso ipocriti nelle loro pratiche, trascurando il cuore e lo spirito della legge in favore di aspetti di osservanza esteriore.

ii. Bruce definiva i farisei dei “puntigliosi della legge, virtuosi della religione”. Dei sadducei diceva che erano degli “uomini d’affari e del mondo, perlopiù di classe sacerdotale”.

b. Razza di vipere, chi vi ha mostrato a fuggire dall’ira a venire: Giovanni accusava quei capi di voler apparire ansiosi per l’arrivo del Messia, ma senza veramente ravvedersi e preparare i propri cuori. Perciò Giovanni esigeva frutti degni di ravvedimento.

i. “Molti farisei e sadducei venivano probabilmente a farsi battezzare con quell’ostentazione che caratterizzava altre loro attività religiose… mostravano al mondo quanto erano pronti a ricevere il Messia, sebbene non si fossero realmente ravveduti” (Carson). Giovanni ricordò loro che il vero ravvedimento si sarebbe manifestato nelle loro vite. Deve essere una questione di vivere il ravvedimento, non solo di parlare di ravvedimento.

ii. “Venite qui e vi intrufolate in una folla di penitenti, ma ciò non basta; il ravvedimento non è un atto sterile… dovete produrre frutti di santità, frutti che corrispondono alla natura del vero ravvedimento.” (Poole)

iii. La maggior parte dei giudei credeva ovviamente nell’ira a venire; la differenza stava nei destinatari di quel giudizio. “Loro ritenevano che il giudizio riguardasse i pagani; lui riteneva che riguardasse gli empi in Israele.” (Bruce)

iv. Possiamo imparare molto dalla predicazione di Giovanni Battista: “Fuggire dall’ira a venire”.

·Quest’ira è l’ira di Dio.

·Quest’ira è giusta e ben meritata.

·Quest’ira viene spesso ignorata o trascurata perché non è immediata; è a venire.

·Quest’ira non è meno certa solo perché ritarda ed è a venire.

·Quest’ira sarà terribile quando arriverà, perché è l’ira di Dio.

·A quest’ira non è possibile opporsi; l’unico modo per sopravvivere è riuscire a fuggire da essa.

v. Quello che Giovanni dice loro di fare è altresì istruttivo: fuggire.

·Fuggire implica un’azione immediata.

·Fuggire implica un’azione spedita.

·Fuggire implica un movimento in linea retta senza deviazioni.

c. Non pensate di dir fra voi stessi: “Noi abbiamo Abrahamo per padre”: Giovanni li avverte di smettere di confidare nel proprio retaggio ebraico, perché devono ravvedersi sinceramente e non riporre la propria fiducia nei meriti di Abrahamo.

i. A quel tempo era largamente diffuso l’insegnamento secondo cui i meriti di Abrahamo erano sufficienti per la salvezza di qualsiasi giudeo e che era impossibile che un giudeo finisse all’inferno. Giovanni fa notare che questi farisei e questi sadducei appartengono a un’altra famiglia; sono una razza di vipere – cioè una famiglia associata ai serpenti!

ii. La scure è già posta alla radice degli alberi: “È stato osservato giustamente che c’è un’allusione a un boscaiolo, il quale, dopo aver segnato un albero per l’escissione, pone l’ascia alla radice e ne strappa via il rivestimento esteriore affinché i suoi colpi siano più efficaci e il suo lavoro sia portato a termine più rapidamente.” (Clarke)

iii. “Giovanni non è venuto per fare un lavoro di potatura o ridefinizione; aveva in mano una scure affilata che avrebbe abbattuto ogni albero inutile.” (Spurgeon)

d. Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento: Il battesimo di Giovanni era di ravvedimento. In tal senso, non era identico al battesimo cristiano o al battesimo in Cristo (Romani 6:3), che include sì una dimostrazione di ravvedimento e purificazione, ma riconosce anche l’identificazione del credente con la morte, la sepoltura e la resurrezione di Gesù (Romans 6:3-4).

e. Io non sono degno neanche di portare i suoi sandali: Giovanni riconosce la propria condizione di fronte a Gesù. Non era degno di portare i sandali di Gesù né si considerava superiore a tutti quelli che aveva chiamato al ravvedimento; sapeva qual era la sua posizione in relazione a Gesù (invece di inorgoglirsi per la folla che aveva attirato e la risposta che aveva visto).

i. Con questa affermazione Giovanni si era posto, rispetto a Gesù, in una posizione inferiore a quella che aveva un discepolo comune di un rabbino qualunque. “Dal discepolo di un rabbino ci si aspettava che si comportasse praticamente come uno schiavo con il suo padrone, ma togliere i calzari era fin troppo umile, persino per un discepolo (Ketuboth 96a)”.

f. Egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e col fuoco. Egli ha in mano il suo ventilabro e pulirà interamente la sua aia: Giovanni li avverte di prepararsi per la venuta del Messia, perché Egli viene con giudizio.

i. Vi battezzerà con lo Spirito Santo: Questa è l’effusione dello Spirito promessa con il Nuovo Patto (Ezechiele 37:14).

ii. E col fuoco:Battezzare con il fuoco significa portare il fuoco del giudizio, che purificherà il puro, ma distruggerà l’empio come pula. La pula è la parte inutile che rimane di uno stelo di grano dopo che il chicco è stato rimosso. Quei capi orgogliosi e impenitenti erano altrettanto inutili per Dio. “La purificazione mediante il fuoco riguardava anche una speranza profetica (Isaia 4:4; Zaccaria 13:9; Malachia 3:2; cfr. Isaia 1:25). Giovanni, dunque, predice una purificazione reale, a differenza del suo simbolo unicamente esteriore.” (France)

iii. “Un ventilabro gettava entrambi in aria. Il vento soffiava via la pula e il grano, essendo più pesante, cadeva per essere raccolto da terra. La pula dispersa veniva messa insieme e bruciata, e l’aia ripulita.” (Carson)

iv. I capi dei giudei credevano che il Messia sarebbe venuto portando giudizio, ma solo contro i nemici d’Israele. Erano accecati dall’ipocrita certezza che solo gli altri avevano bisogno di mettersi a posto con Dio. Molti oggi pensano lo stesso. “Oggi c’è tristemente bisogno di Giovanni Battista. Molto di ciò che chiamiamo cristianesimo non è altro che paganesimo cristianizzato… abbiamo bisogno che Giovanni Battista venga con le sue dure parole riguardo alla scure, il ventilabro e il fuoco. Niente di meno servirà a preparare la strada per una nuova venuta di Cristo.” (Meyer)

B. Il ministero di Giovanni nel battezzare Gesù.

1. (13-14) Gesù va da Giovanni per essere battezzato.

Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato. Ma Giovanni gli si opponeva fortemente dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?»

a. Allora Gesù venne dalla Galilea al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato: Si tratta di una comparsa importante di Gesù dopo tanti anni trascorsi nell’ombra. Queste prime opere del Suo ministero pubblico hanno grande rilevanza nella comprensione del resto del Suo ministero.

b. Gesù venne: Nessuno obbligò Gesù a farsi battezzare. Si recò da Giovanni di Sua scelta. Esistono alcune vecchie false tradizioni (menzionate da Barclay) secondo cui Gesù si sarebbe fatto battezzare pressato dalla madre e dai fratelli. Visto che tutti gli altri lo facevano, pensarono che anche lui avrebbe dovuto farlo.

c. Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me: Giovanni riconobbe l’ironia propria del momento. Gesù non aveva nulla di cui ravvedersi e avrebbe avuto più senso che Gesù battezzasse Giovanni.

i. È come se Giovanni avesse detto a Gesù: “Sono io che ho bisogno del tuo battesimo di Spirito e di fuoco, non tu del mio battesimo d’acqua.” (France)

2. (15) Gesù si lascia battezzare da Giovanni.

E Gesù, rispondendo, gli disse: «Lascia fare per ora, perché così ci conviene adempiere ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.

a. Ci conviene adempiere ogni giustizia: Gesù comprendeva perché tutto ciò era strano per Giovanni, ma era comunque necessario adempiere ogni giustizia. Non voleva dire che quest’unico atto di per sé avrebbe adempiuto ogni giustizia, ma era un altro passo importante nella missione complessiva di Gesù identificarsi con gli uomini corrotti e peccatori, una missione che si sarebbe adempiuta soltanto alla fine sulla croce.

i. Eppure, sarebbe stato facile per chiunque dei presenti pensare che Gesù fosse soltanto un altro peccatore venuto a battezzarsi; per questo motivo si identificò con l’uomo peccatore. “Il battesimo di Cristo avrebbe potuto creare un fraintendimento, proprio come fu la Sua frequentazione di pubblicani e peccatori. A Lui andava bene essere frainteso.” (Bruce)

b. Allora egli lo lasciò fare: Lo scopo era che Gesù si identificasse totalmente con i peccatori. È proprio quello che Egli ha fatto con la Sua nascita, la Sua educazione e la Sua morte. Perciò, nel momento in cui Giovanni lo lasciò fare, Gesù si trovò al posto dell’uomo peccatore.

i. Nel battesimo confessò come Suoi i peccati che non aveva commesso e se ne ravvide di fronte a Dio. Fu annoverato tra i malfattori e portò i peccati di molti.” (Morgan)

ii. In un certo senso, si trattava anche di un nuovo inizio importante per Gesù; non che si stesse allontanando dal peccato, ma che stava dando un taglio netto alla Sua vita precedente. “In conformità con il significato simbolico del rito, che denota la morte a una vecchia vita e la resurrezione a una nuova, Gesù venne per farsi battezzare per simboleggiare la Sua morte alle vecchie relazioni con i genitori, i vicini e alla chiamata terrena, e per dedicarsi da quel momento in poi alla Sua pubblica vocazione messianica.” (Bruce)

3. (16-17) La testimonianza Divina della posizione di Gesù quale Figlio di Dio.

E Gesù, appena fu battezzato, uscì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli gli si aprirono, ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui; ed ecco una voce dal cielo, che disse: «Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».

a. I cieli gli si aprirono: Era importante che Dio Padre dimostrasse pubblicamente che il battesimo di Gesù non era come quello di tutti gli altri, nel senso di una manifestazione di ravvedimento. Non era una manifestazione di ravvedimento, bensì un’identificazione in rettitudine con i peccatori, motivata dall’amore, in cui il Padre si è compiaciuto.

b. Lo Spirito di Dio scendere come una colomba: Fu un’esperienza straordinaria con lo Spirito Santo, con lo Spirito di Dio, che scese su Gesù in un modo realmente visibile (più o meno simile alla discesa dello Spirito di Dio sui discepoli radunati in Atti 2:1-4).

i. Luca 3:22 lo dice così: E lo Spirito Santo scese sopra di lui, in forma corporea come di colomba. In qualche modo lo Spirito era presente e “volò giù” su Gesù come una colomba. Qualunque cosa fosse esattamente, era reale. Giovanni 1:32-34 mostra che Giovanni Battista vide questo fenomeno e ne comprese il significato.

ii. Non si trattava di un dono temporaneo dello Spirito di Dio. La testimonianza di Giovanni Battista in Giovanni 1:32-33 afferma che egli vide lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. Gesù era in procinto di dare il via al proprio ministero pubblico e l’avrebbe portato avanti nella potenza dello Spirito di Dio. “Fu lo Spirito di Dio a dare successo al ministero di Gesù Cristo.” (Spurgeon)

iii. È così che una colomba rappresenta l’opera dello Spirito Santo:

·Come una colomba, l’opera dello Spirito Santo può essere veloce.

·Come una colomba, l’opera dello Spirito Santo può essere delicata e gentile.

·Come una colomba, lo Spirito Santo porta la pace.

·Come una colomba, lo Spirito Santo è innocuo.

·Come una colomba, l’opera dello Spirito Santo parla d’amore.

c. Questi è il mio amato Figlio, nel quale mi sono compiaciuto: Quando la voce di Dio Padre parlò dal cielo, tutti seppero che Gesù non era un uomo come un altro che veniva battezzato. Seppero che Gesù era il perfetto (nel quale mi sono compiaciuto) Figlio di Dio, che si identificava con l’uomo peccatore. Così tutti seppero che Gesù era diverso. Gesù fu battezzato per essere identificato con l’uomo peccatore, ma fu anche battezzato per essere identificato dall’uomo peccatore.

i. Luca 3:21 ci dice che i cieli si aprirono mentre Gesù pregava. “Mentre stava pregando, perché la preghiera è la chiave per il cielo, con cui possiamo prendere dal tesoro di Dio misericordia in abbondanza per noi e per gli altri.” (Trapp)

ii. Con ciò Dio Padre espresse anche la propria approvazione sulla vita di Gesù fino a quel momento. “Con quella divina proclamazione al battesimo Dio annunciò la presenza del Re e pose il sigillo della Sua approvazione sugli anni già vissuti.” (Morgan)

d. Lo Spirito di Dio scendere… Il mio amato Figlio: Non dobbiamo mancare il senso ovvio: Dio Padre ama Dio Figlio e ha comunicato questo amore mediante Dio Spirito. Qui notiamo la relazione d’amore e la cooperazione tra le Persone della Trinità in un’occasione in cui il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo si sono manifestati nello stesso istante.

i. “Dio ha tanto amato Suo Figlio da dargli tutto il mondo come Sua proprietà, Salmo 2; ma ha tanto amato il mondo da dare il Figlio e tutto il resto per la sua redenzione.” (Trapp)

ii. Non viene suggerito minimamente che Gesù sia diventato il Figlio di Dio attraverso questa esperienza. “Non dobbiamo supporre che Gesù non abbia avuto alcuna esperienza con lo Spirito prima d’allora; la visione rappresenta il conferimento della Sua opera messianica e non un nuovo status spirituale.” (France)

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